Il Liechtenstein è un simpatico micro-Stato incastrato tra Svizzera e Austria e Vaduz ne è la minuscola capitale. Ammetto candidamente di esserci andato più per soddisfare una curiosità intellettuale che per via di un qualche proposito turistico ben preciso. Dopotutto, escludendo le saltuarie notizie sulle lamentele degli abitanti circa i ripetuti sorvoli del loro territorio da parte di elicotteri dell’esercito svizzero, non è che ne sapessi granché.

Il castello principesco visto dal centro città. Sembra quasi fiabesco, vero?
Per chi non ci è mai stato e volesse qualche informazione, be’… che dirvi? Il paese assomiglia un po’ a un quartiere residenziale di periferia di una cittadina italiana di medie dimensioni. Le abitazioni sono un po’ più sparse, il terreno forse un po’ più montuoso, ma siamo lì.
Sostanzialmente la quasi totalità dei punti di interesse della capitale si dispone lungo Städtle, una “lunga” strada pedonale. A un’estremità di questa micro-arteria sorge la cattedrale di San Fiorino, abbastanza modesta anche se caruccia; all’altra, il municipio, anch’esso non indimenticabile.
Nel mezzo sorgono diversi negozi – spesso di abbigliamento – e ristoranti. Noterete subito, se venite dalla Svizzera, come i prezzi siano più amichevoli e vi verrà voglia di porre rimedio ai giorni di privazioni patiti oltre confine (ho confuso voi con me?).
Anche i musei si affacciano sulla strada. Ho visitato il Museo Nazionale che, pur non essendo certo gigantesco, è abbastanza carino e completo. Presenta pure una serie di reperti curiosi, come un mucchietto di terreno lunare. Poco oltre c’è il Museo postale, che è sostanzialmente una stanza con alcuni documenti d’epoca; è gratis, quindi ok, non sto a lamentarmi.
C’è un forte contrasto tra gli edifici dall’aspetto “antico” e quelli volutamente moderni. Da un lato, il Palazzo del governo e il municipio hanno uno stile più tradizionale, dall’altro il Parlamento, le Poste e il Museo d’arte moderna si pongono decisamente su linee estetiche più ardite.
Credo sia naturale che il castello principesco sia il pezzo forte di questa città. Lo si scorge bene anche dal basso, arroccato come un bastione delle fiabe sui fianchi delle Alpi. Una anonima stradina permette di raggiungerne l’ingresso, sennonché quest’ultimo sembra più il retro. Le mura massicce lasciano credere al visitatore che, oltre, avrà modo di vedere cancelli dorati finemente lavorati che celano facciate maestose, ma non è così. Semplicemente, si vedranno delle auto parcheggiate e i bidoni della raccolta differenziata. Principe, sei uno di noi. L’interno, inoltre, non è visitabile perché la famiglia ci vive.
Tutto sommato, il castello è più bello visto da sotto, ma la passeggiata ci sta comunque. Dall’alto, poi, si può scattare una bella panoramica della città, per rendersi ancora più conto di quanto sia una semplice periferia residenziale. Tra tutte le case, spicca quella nota come “Casa rossa“, che è un po’ più fashion.

Balzers. Avrei potuto inserire una foto con il castello più nel dettaglio, ma ho preferito questa per farvi capire bene quanto questi paesi siano davvero una periferia residenziale.
Al ritorno da questa bella avventura, mi sono fermato a Balzers che, con i suoi meno di 5.000 abitanti, è il quarto comune per popolazione. In realtà la superficie comunale è composta da tre aree scollegate tra loro e disposte – rispettivamente – a ridosso della Svizzera, al centro del Liechtenstein e a ridosso dell’Austria. Bizzarro. Preciso quindi che io sono stato nella prima di queste tre zone, che è poi quella del capoluogo. In questo caso il pezzo forte del paese è il Burg Gutenberg, castello del XII secolo che si erge su una collina. Non è molto grande, ma decisamente bello. Diciamo che, se abitassi qui, anch’io ne andrei fiero; che cavolo, è una città minuscola! Vicino sorge pure la chiesa di San Nicola, anch’essa non male.
A questo punto mi sono pure tolto lo sfizio di varcare a piedi il confine tra Liechtenstein e Svizzera, passando sul ponte sul Reno, decorato con bandiere dei due Paesi che sventolano gagliarde nell’aria frizzantina.