Come promesso, concludo qui la mia serie di articoli sulla Strada Romantica, giungendo nella parte più meridionale della Baviera.
Schongau è un paesino poco sopra i 10.000 abitanti. A differenza di altri, ha un aspetto che mi è parso piuttosto “moderno” e mi ha dato l’idea di essere meno ricco di edifici storici. Il mio però, è quasi certamente un giudizio ingiusto, anche perché la città mi è comunque piaciuta e mi è parsa molto vivibile. L’elemento più degno di nota è la cinta muraria, non molto massiccia ma ben conservata e affiancata da alcune aree verdi. Anche diverse torri si ergono ancora in piedi, diverse per stile e in diverso stato di conservazione. Il centro è piccolo e caratterizzato da molti edifici che presentano affreschi alle pareti, elemento spesso presente in Baviera ma che qui spicca particolarmente. C’è perfino un castello, anche se questa definizione è forse eccessiva, diciamo un palazzetto.
Per fare uno spuntino mattutino, abbiamo preso un paio di pretzel in una panetteria non “turisticizzata” e si sono rivelati i migliori della vacanza! Purtroppo non ricordo il nome del locale…
A Schongau è ambientata la serie di romanzi de La figlia del boia.
A 25 km una tappa necessaria è la Wieskirche, la Chiesa del Pellegrinaggio di Wies. Situata nel Comune di Steingaden, sorge piuttosto al di fuori dell’abitato. Classificata tra i Patrimoni UNESCO, porta forse a chiedersi come mai una “semplice” chiesa rientri nella lista. Ciò è dovuto al fatto che costituisce un perfetto esempio di arte rococò che si è preservato molto bene per secoli, anche grazie al relativo isolamento dell’edificio. A me è piaciuta davvero molto, non tanto per l’esterno – comunque maestoso e affascinante nel suo contesto rurale – quanto per le ricche e al tempo stesso ariose decorazioni interne, che alternano statue, bassorilievi e ori a pareti bianche luminose.
Molto bello è poi anche il paesaggio circostante, che trasmette un’aria di serenità agreste. Il sole aveva incredibilmente deciso di fare capolino tra le nubi, regalandoci degli scorci pittoreschi di quella verdissima area della Baviera.
Veniamo ora al pezzo forte della Strada Romantica, quello che è probabilmente il più celebre anche tra chi non la conosce bene: Schwangau o, per essere più precisi, i suoi due castelli.
Il più famoso è Neuschwanstein, grazie al fatto che il logo della Disney è ispirato a esso, oltre a molte abitazioni delle principesse dei film d’animazione. Quando lo abbiamo raggiunto diluviava da fare schifo, quindi lo abbiamo apprezzato il giusto. Oltretutto, da vicino non sembra molto simile a quello dell’azienda di Topolino, per apprezzare maggiormente la somiglianza bisogna vederlo da una certa distanza e da una precisa angolazione. Passeggiandoci intorno, però, si viene colpiti dalla sua maestosità: le mura grigie e massicce sembrano (e sono) davvero molto alte, trasmettendo una sensazione di fortezza inespugnabile. In realtà, era più un luogo di svago che doveva ricordare i fasti che furono, dato che fu costruito nella seconda metà dell’Ottocento.
L’altro castello è Hohenschwangau, che sorge più vicino alla frazione omonima (15 minuti a piedi contro i 30 dell’altro). Risalente al Medioevo, è però stato restaurato massicciamente a fine Ottocento. Nonostante il suo essere sostanzialmente recente, ha un aspetto più antico e da autentica fortezza rispetto all’altro, grazie alla sua funzione e planimetria originarie. Anche il colore arancione, decisamente più acceso del grigio di Neuschwanstein, sembra voler accentuare il contrasto tra i due edifici. Composto da varie strutture e abbellito da giardini, è forse meno celebre, ma assolutamente meritevole di una visita. C’è pure una fontana con statua di cigno (schwan), che dà il nome alla città, alla contea, ai due castelli… un po’ a tutto.
Per il vostro sollievo, concludo con l’ultima tappa, Füssen, che è al termine della Strada Romantica (c’è pure un cartello che ne segna la fine) e si trova a soli 4 km dai castelli. Si tratta della città a maggior altitudine della Baviera (808 m), ma questo vi importa poco se non volete fare turismo montano, tranne per il fatto che il clima fa schifo quasi sempre. Il suo aspetto è quello da tipica cittadina montana bavarese (o tirolese), con casette a punta colorate, stradine acciottolate e numerosi negozi di souvenir. Nonostante l’evidente turisticizzazione di massa, rimane una località gradevole, non priva di attrazioni di pregio. La prima è lo Hohes Schloss, l’Alto Castello (non vi dico quante pseudo-battute su The Man in the High Castle). Più modesto rispetto ai due vicini, è però molto bello e rende bene l’idea di fortezza cittadina. Subito sotto sorge l’Abbazia di San Magno, che vi consiglio a sua volta.
Se il tempo vi assiste (dubito), nelle vicinanze sorgono le rovine di alcune roccaforti e il paesaggio lacustre è invidiabile. Diciamo che se si è disposti a rinunciare alla luce del sole, non è un brutto luogo in cui vivere.
Concludo il mio tour. La Strada Romantica è tutta qui? No, ci sono altre località che non abbiamo avuto modo di visitare, come se queste non bastassero, ed è un itinerario che consiglio a chiunque abbia la possibilità di percorrerlo.
Alla prossima!
Dalle foto sicuramente la cosa più interessante è il castello hohequalcosa
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Neuschwanstein è strepitoso se visto dalla chiesta di St. Coloman, lei stessa una chicca: una chiesetta in mezzo ai monti con, dietro, Neuschwanstein, lontano, ma scenograficamente inerpicato…
Il sole non c’è, ma potrebbe anche spuntare in mezzo a bellissime nubi spumose e fluttuanti, che inondano le montagne creando scorci che Tolkien e Peter Jackson manco si sono sognati (e con i quali il terso e banale cielo azzurro non potrebbe, a mio avviso, mai competere): un sole adocchiante in questo contesto potrebbe anche creare arcobaleni improvvisi, tutti da guardare!
Il paesaggio di nubi e pioggerella fresca ti immerge in un mondo che è davvero Romantico: sei in mezzo alle fiabe dei Grimm, nei boschi di Brentano, tra i folletti di Afanas’ev, tra i ruscelli di de la Motte Fouqué, sei spirito panico alla Jean Paul, o “spirto ruggente” alla Byron…
In macchina, un’ideale colonna sonora sono Schumann, Wagner, il “Manfred” di Čajkovskij…
E il Neuschwanstein bagnato dalla pioggia, crepuscolare e inospitale (e aspetta l’ora della guida, e aspetta il bus, e dopo il bus inerpicato, sotto l’acqua, fino al portone, e lì aspetta il numero tuo, oddio: è veramente una sfida a molte pazienze), è molto più interessante di qualsiasi edulcorazione fatta da Disney (eccettuato, forse, il castello di Eyvind Earl per la Sleeping Beauty)…
La Wieskirche l’ho trovata bellissima ma “non ci vivrei”… [molto simile è il Kloster a Ettal, non lontano: ci lavorarono gli stessi artisti: è venuto peggio, ma ha un simpatico cupolone]
e non vivrei neanche a Füssen [nel Cinquecento era una cittadina molto famosa per i liutai: oggi, però, di quella tradizione sono rimasti solo alcuni affreschi e alcune statuine di fontane a ricordare quel mestiere: qualche liuto antico è esposto nel museo comunale, ma poca roba]…
da quelle parti vivrei a Garmisch-Partenkinchen!
Füssen è l’ultimo baluardo bavarese al confine con l’Austria: e se si va in Austria, dopo pochi chilometri, dall’austriaca Reutte, comincia il delizioso passo del Plansee, che costeggia il lago (cioè proprio il Plansee), e subito dopo il lago ritorni in Germania, in Baviera, e appena dopo il confine c’è un altro castello, costruito dalla stessa mente che volle Neuschwanstein, cioè il povero Ludwig II Wittelsbach: Linderhof…
Linderhof è l’unico castello ultimato dei 4 che Ludwig concepì (gli altri sono appunto Neuschwanstein [che era a buon punto quando Ludwig morì], Herrenchiemsee [ne costruì solo un’ala e finì qualche fontana nel parco] e Falkenstein [solo progettato]; e dal conto si esclude la villetta sulla cresta del Schachen sul monte Zugspitze, a Garmisch, anche quella ce la fece a finirla e, per un po’, ad abitarci: è a 1866 metri!), ed è ricco di piccoli edifici tutti intorno al parco, ispirati proprio alle opere di Wagner (colui che Ludwig mantenne a spese della Baviera): lì Luchino Visconti ha girato il biopic “Ludwig” nel 1973…
Io ho sempre trovato più interessante Linderhof dell’affollatissimo Neuschwanstein!
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Wow, che guida turistica!
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Interessante! Forse dovresti collaborare con Nick per la prossima puntata ;).
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Bellissimo articolo posti molto belli
Ps. Se ti va vieni a seguirmi sono Jaki di tuttoinunblog, grazie mille ❤️
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