Terzo appuntamento con la Baviera e la Strada Romantica! Resistete ancora un pochino, che la prossima volta sarà l’ultima!
La prima tappa di oggi è Augusta (Augsburg), la città più grande del percorso (300.000 abitanti) e la terza del Land. Come già detto per Würzburg, trattandosi di una realtà estesa e articolata, è complessivamente meno bella dei piccoli paesini che abbiamo già visitato, ma ha il suo punto di forza nei singoli edifici storicamente significativi. Si tratta, forse, dell’unica realtà che definirei abbastanza multietnica tra quelle che ho girato, e che presenta alcune aree che trasmettono una vaga idea di degrado. Qui ho rinunciato a cercare un parcheggio gratuito e ho posteggiato alla City Galerie, ipermercato vicino al centro, per 1€ all’ora.
Dirigendoci verso la zona storica abbiamo attraversato aree che, come dicevo, non sembravano proprio ben tenute, anche se nulla di davvero squallido. Anche la parte migliore della città, però, non manca di edifici di dubbio gusto: da quelli vetusti ma non abbastanza da essere storicamente pregevoli a quelli super-moderni che stonano nel contesto urbanistico. Un esempio di architettura bruttarella ma con un suo perché è il Fuggerei, complesso di case che costituisce il primo esempio di edilizia popolare della storia e che è, infatti, una delle attrazioni turistiche più celebri. Dopo esserci passati, abbiamo addirittura ceduto all’idea di un pranzo vero e proprio al ristorante, fermandoci in un locale posto in direzione della piazza principale (Dreizehn, Barfüẞerstraẞe 4). C’è da dire che in questa zona i prezzi non sono esagerati – direi allineati con quelli italiani o quasi – quindi suppongo che per uno stipendio tedesco siano decisamente abbordabili. Ho ceduto a una birretta bavarese, anche se non so quanto fosse tipica e/o artigianale, presumo poco.
Probabilmente la strada che più evoca i fasti del passato e lascia ammirato il visitatore è Maximilianstraẞe, che si diparte della Rathausplatz. Oltre all’immancabile municipio maestoso, consiglio anche il Duomo e la Basilica dei Santi Ulrico e Afra. Vicino al primo c’è pure una bella area verde circondata da edifici esteticamente meritevoli, che hanno un po’ risollevato la città ai nostri occhi. Ci tengo a precisare, però, che non è realmente brutta, semplicemente è una realtà grande e non un gioiellino.
Altre attrazioni non mancano, ma non sto a tediarvi. Voglio solo ricordare l’elemento per cui Augusta è entrata nella lista dei Patrimoni UNESCO, ovvero le opere di gestione dell’acqua. Entrando in città, si attraversano giocoforza dei canali, che caratterizzano soprattutto l’area orientale e sud-orientale. Sempre qui sorgono alcune torri dell’acqua, le più celebri delle quali sono la Vogeltor e la Rotes Tor; quest’ultima segnala l’ingresso a un’area verde ricca di corsi che è piacevole per una passeggiata. Le fontane, invece, sono numerose in tutto il centro e, tra le più note, ricordo quella di Augusto (davanti al Municipio), quella di Mercurio e quella di Ercole. Infine, anche alcune centrali idroelettriche storiche fanno parte del Patrimonio, ma essendo fuori città non le abbiamo visitate.
A meno di dieci chilometri si trova Friedberg, che onestamente penso possa ritenersi quasi un sobborgo di Augusta: non c’è pressoché interruzione dell’area urbana passando dall’una all’altra città. Tuttavia, la differenza tra le due realtà è notevole. Friedberg mi è parsa quasi il buen retiro degli abitanti di Augusta quando vanno in pensione o decidono di trasferirsi in una zona più bella. Le case sono tutte molto eleganti e apparentemente costose, venerdì pomeriggio la gente è abbondantemente fuori a fare aperitivo e cazzeggiare, quindi pare viga la settimana lavorativa corta. Insomma, sembra proprio un paese per ricchi, e in effetti è molto ben tenuto.
Dopo aver parcheggiato al Lidl, abbiamo percorso a piedi i pochi metri in salita che portano al colle su cui si sviluppa il centro storico. Le attrazioni non sono le migliori della Strada, ma nel contesto appaiono belline. Innanzitutto, il castell(in)o merita uno sguardo, seguito dal municipio con fontana antistante e dalla chiesa un po’ pacchiana con le sue strisce bianche e rosse. Dispiace un po’ per le mura, di cui è difficile cogliere uno scorcio che consenta di farsi un’idea complessiva di quell’opera difensiva. La bellezza del paesotto, in ogni caso, sta più nell’atmosfera generale che nei singoli edifici.
Oggi concludo con Landsberg am Lech, a meno di 50 km dalla tappa precedente. La cosa che forse mi ha colpito di più è la apparente strana conformazione urbanistica. Cerco di spiegarmi: abbiamo parcheggiato in una stradina periferica, davanti a un – credo – arredatore di interni. Passeggiando per qualche centinaio di metri, siamo giunti alla Bayertor, uno dei simboli della città, che ne delimita il centro. Il passaggio tra periferia quasi industriale e zona storica è stato molto brusco. Girando, poi, abbiamo notato una zona posta in posizione sopraelevata e con stradine strette, che si trova ridosso di un’altra ariosa e perfettamente pianeggiante. Nel tornare all’auto, abbiamo percorso diversi metri accanto a quello che pareva un vero bosco, salvo poi scoprire che era adiacente sia al centro che al nostro veicolo. Non mi è ancora ben chiaro come sia realmente la città, perché vederla su mappa non rende l’idea di queste stranezze.
Complessivamente, comunque, dà l’impressione di essere una realtà abbastanza grande, forse perché, pur avendo grossomodo lo stesso numero di abitanti di altre cittadine, ha un centro più esteso. Sono meno numerose le tipiche case a graticcio con i tetti a punta, ma non mancano edifici di pregio e scorci interessanti, innanzitutto quello offerto dalla Hauptplatz: il municipio antico e la Schmalzturm – simboli della città – si trovano qui, mentre nei pressi sorge la Chiesa dell’Assunzione di Maria.
Una tappa interessante è lo stesso fiume Lech, di cui è possibile vedere una piccola cascata che crea un continuo rumore piuttosto potente (non so quanto mi piacerebbe viverci accanto). In lontananza si scorge un’altra celebre torre, la Mutterturm.
Per oggi è tutto! Prometto che la prossima volta concludo!
Che bello, io una passione per le città tedesche, soprattutto quelle più piccole, credo siano molto caratteristiche! Ne ho parlato più di una volta anche nel mio blog. Mi piacerebbe davvero visitarle presto, complimenti! 🙂
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Ma noi ci divertiamo un sacco a leggere delle tue avventure, è un peccato che la prossima sarà l’ultima di questo viaggio!💜
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