Pronti per un’altra informata di opere che sono stato spinto a leggere grazie ai blogger di WordPress? Questa volta è stato un articolo di Nick del blog Matavitatau a suggerirmi le letture che vi presento. Consiglio di leggere sia l’articolo, che presenta vari racconti di Lev Tolstoj (e non solo), che il blog, che analizza opere di ogni genere con piglio originale.
A me è venuta voglia di leggere Il diavolo e poi, sull’abbrivio, mi sono procurato altri due testi del celebre autore russo.
Il diavolo (Дьявол, 1889-1890, pubblicato postumo nel 1911)
Racconto lungo (ma neanche tanto lungo, secondo me, e gli anglosassoni saranno ancora più in dubbio tra short novel, novella e novelette). Il tema centrale è l’adulterio, anzi il potenziale adulterio. Il giovane Evgenij si sente terribilmente attratto da una contadina del villaggio in cui si trova la sua tenuta agricola. Questo nonostante ami la moglie e conduca con lei una vita piacevole.
Mi aspettavo un testo più forbito, forse anche pesante, data la fama di pietra miliare di cui gode l’autore. Invece ho trovato una trama semplice e lineare, con un linguaggio pulito e tutto sommato “fresco”, nonostante il secolo abbondante dalla pubblicazione. Estremamente efficace la resa dello strazio interiore del protagonista, che deve lottare con la tentazione e non sa come affrontarla. Si può non essere cristiani – e quindi non pensare a diavoli o corruzioni dello spirito – oppure si può non aver mai “desiderato la donna d’altri”, ma quasi tutti hanno o hanno avuto le loro debolezze, sono stati spinti verso azioni ritenute immorali o illecite. Di conseguenza, penso che sia facile immedesimarsi nel protagonista, o perlomeno comprenderlo, pur ritenendo scorretta la sua condotta. Ottima, quindi, la resa del suo tormento e della sua psicologia.
Carini sono pure i personaggi di contorno, seppure sbiadiscano un po’ accanto ad Evgenij, e piacevole è l’immersione nell’ambiente agreste russo del XIX secolo. L’autore scrisse due finali alternativi e non saprei dire quale dei due sia più calzante…
Lettura breve e consigliata.
Tre morti (Три смерти, 1858, pubblicato nel 1859)
Racconto relativamente breve, lo ritengo più un esercizio di stile che una narrazione vera e propria. Questo perché, nella mia ristretta capacità di analisi testuale, non ho ben capito dove l’autore volesse andare a parare. Alternando più punti di vista, Tolstoj ci mostra una nobildonna affetta da malattia incurabile che vorrebbe andare in Italia nell’illusione di guarire grazie al clima mite e un conducente di carrozze prossimo alla morte che trascorre le sue ultime ore in una stazione di posta. Notevole, ancora una volta, è la resa dei sentimenti e dei pensieri dei personaggi: anche quando non li espone esplicitamente, li rende chiari tramite la narrazione, le loro gesta e i loro dialoghi. Non sono solo i personaggi citati a essere delineati, ma anche i due microcosmi in cui agiscono, quello di una famiglia agiata e quello della plebaglia. Con stacchi anche bruschi, Tolstoj ci trasporta da un ambiente all’altro e da una storia all’altra. E la terza morte del titolo? Leggere per scoprirlo!
Ripeto, non ho ben compreso il senso complessivo del racconto, ma è scritto molto bene.
Chadži-Murat (Хаджи-Мурат, 1895-1904, pubblicato postumo nel 1912)
Mi dispiacque aver vanamente strappato un fiore che appariva così bello nel suo ambiente naturale, e lo gettai via. Ma che energia e tenacia!
Questa è una delle ultime opere di Tolstoj e può essere considerato, per lunghezza, quasi un romanzo. Diciamo un romanzo breve o un racconto lungo e non ne parliamo più!
A differenza delle due opere di cui ho scritto sopra, questa si presenta maggiormente come una tradizionale biografia con elementi avventurosi. Chadži-Murat (l’esatto spelling del suo nome varia in base alla lingua, alla traduzione e al sistema di traslitterazione utilizzato) fu un guerrigliero avaro, un montanaro del Caucaso che lottava per la propria gente e la propria terra contro l’invasore russo a metà Ottocento. Una figura che ben si presta a essere romanzata. Inoltre, lo stesso Tolstoj fu presente come volontario e poi ufficiale d’artiglieria su quel fronte nel 1851-53, prima di spostarsi in Crimea; quindi, sapeva di cosa stava scrivendo.
Ancora una volta, il focus principale è sui personaggi e la loro psicologia. Non solo Chadži-Murat, ma anche ufficiali e soldati russi, e perfino un altro guerrigliero, vengono presentati con dovizia dall’autore, che riesce a farci provare per loro tutta una gamma di sensazioni: rispetto o disprezzo, empatia o distacco. Non nasconde una certa simpatia per l’avaro, illustrando le ingiustizie da lui subite, al tempo stesso, però, sottolineando come esse siano dovute alla farraginosa burocrazia e ai giochi di potere, oltre che alla natura umana dei suoi nemici. Non lesina descrizioni poco lusinghiere nei confronti dei russi, su fino (direi soprattutto) all’imperatore.
Non l’ho trovato particolarmente entusiasmante, anche se il finale è davvero incalzante, nonostante – o forse grazie a – la sua semplicità narrativa. Tuttavia, Tolstoj a quanto pare saprebbe vendermi qualunque cosa con il suo stile e promuovo ampiamente il libro per la sua analisi della personalità dei personaggi e della natura umana. Inoltre, mi ha immerso abilmente nel contesto storico-geografico di cui narra.
Voi avete letto qualcosa di Tolstoj? Cosa vi è piaciuto?
Essendo un’amante di Dostoevskij, ho sempre un po’ di timore ad approcciarmi a Tolstoj. Per questo motivo di questo autore non ho al momento letto nulla. Forse questi racconti potrebbero fare al caso mio!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Credo sia stato il mio primo autore russo, con “Guerra e pace” e “Anna Karenina”. Tra i due avevo preferito il primo, e mi piacerebbe tornare a rileggerlo. Mi avevano interessato anche tutte le digressioni storiche che in altri romanzi mi sono invece risultate più pesanti da affrontare.
Dei tre citati nell’articolo, penso che ci possa essere feeling con “Chadži-Murat”, data la sua natura di racconto molto lungo/quasi romanzo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Uffi, ma i racconti hanno pure loro un perché! 😭 Come mai proprio non ti garbano?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non riesce mai a scattare la scintilla 😦
Riconosco assolutamente la bravura degli autori, riuscire a scrivere un buon racconto è molto difficile e sono sicura che tutti quelli più o meno amati siano opere validissime.
Ma la brevità mi lascia sempre insoddisfatta, vorrei sempre saperne di più dei personaggi, di quello che pensano, di quello che fanno.
Comunque ogni tanto ci riprovo o mi ci imbatto per casualità, chissà che arrivi quello giusto 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Di Tolstoj ho letto i grandi mattoni, “Anna Karenina” e “Guerra e pace”. Niente da dire sulla sua abilità di narratore, che è incantevole, ma alcune delle sue idee risultano decisamente invecchiate male, per non parlare di quando parte per la tangente e sta cento pagine a spiegarti che Napoleone era il male assoluto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Lo fa nel caso qualcuno se ne dimentichi in futuro. 🤣
Sui grandi mattoni io ho un po’ timore.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahahah, ci sta!😂
Mah, guarda, anch’io, ma Tolstoj, pippotti a parte, è un narratore talmente bravo che non ti accorgi proprio delle pagine che passano. Se la storia ti ispira, vai tranquillo.
"Mi piace"Piace a 1 persona