Il Nord e il Sud Italia hanno un bel vantarsi di essere l’uno migliore dell’altro, ma in realtà tutta questa partigianeria serve solo a mascherare la consapevolezza che la parte più bella del Paese è il Centro. Ovviamente so che c’è tanta beltà ovunque, in Italia, si fa per ridere. Ma altrettanto ovvia, credo, è l’abbondanza di meraviglie nel cuore della penisola.
Sono stato più volte in Umbria, ma per qualche ragione bizzarra mai a Spoleto (Perugia). Quando alla mia ragazza è stato regalato un weekend e abbiamo dovuto scegliere la meta, abbiamo optato per questa Regione e, vicino al nostro alloggio, c’era proprio questa cittadina. Let’s go!

Troppo grande per ritenersi un borgo, ma sufficientemente piccola da conservare un’aria di tranquillità provinciale, Spoleto è piena di attrazioni e, soprattutto, è bella da visitare perdendosi a piedi tra i suoi vicoli. Sono rimasto molto sorpreso (in positivo), dal momento che mi aspettavo qualcosa di carino ma non così meritevole.
Una guida vi sarà molto più utile di quanto potrei esserlo io, quindi non vi annoio con lunghi elenchi di punti di interesse, limitandomi a citare alcune curiosità e impressioni.
Innanzitutto, come forse sapete, qui è ambientata la serie tv Don Matteo, con il grande Terence Hill. Credo che i pochi episodi che ho visto fossero ancora girati a Gubbio, ma i fan avranno modo di riconoscere alcuni dei luoghi che fanno da sfondo alle sue avventure, inclusa la chiesa in cui predica.
Elemento che mi ha sorpreso è l’abbondanza di “archetti” sospesi tra due edifici. Sono tipici dei borghi e se ne trovano in tutta Italia, ma in Umbria sembra che siano obbligatori per legge, tanto sono frequenti. Il centro storico ne è pieno ed è molto curato, conservando il suo aspetto “di una volta”. Numerosi sono i vicoli stretti e le gallerie, che rendono un po’ “buio” e in ombra il paese, ma creano atmosfera. Colore dominante: il bianco.

Per chi volesse qualcosa di diverso dagli edifici medievali e dalle numerose e belle chiese, Spoleto mette a disposizione anche un valido museo di antichità, che racchiude – nel proprio cortile – pure un teatro romano (cercate “Complesso monumentale di Sant’Agata“).
Tutto questo non vi basta ancora e volete vedere, ad esempio, un castello? Molto bene, potete salire fino all’altura che ospita la Rocca Albornoziana. Probabilmente l’avete già intravista dal basso e, se la raggiungerete, potrete fare una passeggiata lungo le mura. Sporgendovi per sbirciare oltre il parapetto che vi impedisce di precipitare nel fiume sottostante, noterete il Ponte delle Torri, che fa una certa figura.
Se poi siete stanchi per i continui saliscendi e per essere arrivati a piedi fin quassù… Spoleto vi offre pure una comoda scala mobile che vi permetterà di giungere fin fuori le mura. Nel nostro caso, avevamo parcheggiato – senza saperlo – molto vicino all’uscita della praticissima galleria e scoprirlo è stata una piacevole sorpresa.

Aspettate, non è ancora sufficiente? State dicendo “Eh, però dopotutto Spoleto non è mica Patrimonio UNESCO”? Ok, allora vi suggerisco di recarvi alla Basilica di San Salvatore. Essa fa parte dell’insieme di opere che rientrano nel Patrimonio seriale chiamato “Longobardi in Italia“, e le sue origini sono ancora più antiche del dominio di questo popolo sulla penisola. L’unica pecca sono gli orari di apertura, davvero limitati.
Se a questo punto il turista è ancora insoddisfatto, suggerisco di smetterla di rompere i ma sedersi a un tavolo e gustare un po’ di cucina locale, che merita proprio.

Voi siete mai stati a Spoleto?
Nop
E sinceramente nn mi ispira
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E vabbè.
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Una vita fa. Ricordo pochissimo! 😦
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Sono stato fino ai 35 anni senza vederla, ma da allora ci torno molto spesso (essendo a metà strada tra due mie mete “vitali”: Firenze e Macerata), purtroppo quasi sempre col caldo, ma merita ogni volta…
a mio avviso Don Matteo ne “deturpa” un po’ i locali centrali (i manifesti con «qui c’è stato Don Matteo» sono fin troppi)…
Per i “musicali” è imprescindibile poiché sede del Festival fondato da Gian Carlo Menotti e Thomas Schippers: le ceneri di Schippers sono tumulate nel muraglione adiacente al duomo e l’appartamento di Menotti, col suo pianoforte, ancora in Piazza Duomo, è “metafisico” come tutte le abitazioni dei grandi artisti, e anche supersonico centro studi sulle rappresentazioni del Festival, dove sono stati protagonisti Visconti, Ronconi ecc.
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Grazie per l’approfondimento!
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