Mi è venuta voglia di parlarvi nuovamente di qualche libro australiano e ho pensato inopinatamente di proporvi alcuni grandi classici della narrativa down under. Peccato (?) che si tratti di classici per l’infanzia.
Il budino magico (The Magic Pudding: Being The Adventures of Bunyip Bluegum and his friends Bill Barnacle and Sam Sawnoff)
di Norman Lindsay
Il primo testo che propongo è un vero cult per i giovanissimi australiani, e non solo. Pubblicato nel 1918, è stato riproposto più volte negli ultimi cento e passa anni, dato che la sua capacità di intrattenere è rimasta inalterata. Norman Lindsay (1879-1969) è stato un noto scrittore, disegnatore e scultore (e pugile dilettante) australiano che, benché quasi sconosciuto all’estero, in patria gode ancora di una certa fama. Dato che rientra tra le opere più importanti della letteratura del mio Paese preferito, non potevo non procurarmi Il budino magico.
La mia sorpresa è stata notevole quando mi sono ritrovato non solo ad apprezzarlo, ma addirittura a divertirmi mentre lo leggevo. Ovviamente è “datato”, nel senso che le ambientazioni sono evidentemente quelle di inizio secolo scorso, ma la comicità, la spensieratezza, la leggerezza del testo sono accattivanti anche oggi. Forse gioca a suo favore la componente nonsense dovuta agli aspetti favolistici, che però non sono mielosi ma contribuiscono al senso dell’assurdo. Il fulcro della storia è, infatti, un budino (salato) parlante e dal carattere abbastanza scontroso: già da questo si può intuire il livello di serietà. Protagonisti sono poi una serie di animali antropomorfi (in particolare un koala) e esseri umani che si contendono il possesso di questo budino, speciale poiché è in grado di rigenerarsi continuamente anche se viene mangiato. Data anche la relativa brevità, mi viene da consigliarlo, pur non sapendo a quanti possa piacere una storia per ragazzini. Del libro è stata realizzata una versione cinematografica piuttosto criticata.
Blinky Bill
di Dorothy Wall
Protagonista di tre storie per ragazzi (Blinky Bill: The Quaint Little Australian, Blinky Bill Grows Up, e Blinky Bill and Nutsy), il koala del titolo è un personaggio capace di suscitare la simpatia dei lettori nonostante il suo carattere abbastanza monello. A contribuire è la pucciosità dell’animale scelto, ben resa dalle illustrazioni della stessa autrice. Dorothy Wall (1894-1942) nacque in Nuova Zelanda, ma si trasferì, sposò, visse e morì in Australia. Illustrò un libro che aveva, tra i personaggi, proprio Blinky Bill e, quando lo fece suo per scriverci a sua volta una novella nel 1933, fu la sua fortuna. Più tradizionale e moralistico de Il budino magico, nondimeno mi ha tenuto una piacevole compagnia in relax, riuscendo a farmi immergere nel mondo popolato da animali tipici dell’Australia. Seguiamo le marachelle e i conseguenti guai in cui il giovane animale si caccia, le sue avventure e viaggi, i dialoghi divertenti con le creature che incontra. Forse è strano che un adulto come me si trovi a proprio agio leggendo storie destinate a un pubblico chiaramente più giovane, ma riconosco di avere un lato abbastanza infantile. Forse dei tre brevi romanzi il meno riuscito è il terzo, ma penso che formino un corpus apprezzabile nella sua interezza.
Altre opere con il già celebre koala sono apparse in seguito – inclusa una in cui fungeva da mascotte per l’esercito durante la seconda guerra mondiale – talvolta con testi e illustrazioni solo in parte di Wall; inoltre, sono state realizzate varie serie tv d’animazione e alcuni film, tra cui uno piuttosto recente.
Bene, gente! La prossima volta, romanzi per adulti, promesso!
(P.S. Il fatto che due classici intramontabili come questi abbiano entrambi scelto un koala mi pare un’ulteriore prova – se mai ce ne fosse bisogno – di quanto l’animale sia iconico per l’Australia, e non solo per la sua carinità adatta ai libri per bambini. Si tratta di un simbolo, un simbolo che va preservato e di cui purtroppo si continua a ignorare la fragilità distruggendo l’habitat. Credo che sarebbe patriottico anche tutelare questa e le tante altre specie che rendono unica l’Australia nel mondo, e per cui frotte di turisti spendono i loro soldi, desiderose di ammirarle – se vogliamo guardare al lato economico. Scusate lo sfogo.)
Grazie per la condivisione! 🙂
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mamma mia
tra pudding e koala… siamo australiani anglofili per eccellenza xD
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Straya.
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Non li conoscevo, sembrano adorabili sul serio! 🙂 E niente, non posso che quotare la tua chiusa, anche se la realtà pare andare proprio in direzione opposta.
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Blinky Bill mi riporta subito all’infanzia, guardavo il cartone in TV, anche se non penso con troppa assiduità perché mi ricordo solo di lui e della sorella. Ogni tanto mi torna in mente questo koala dalla salopette rossa e puntualmente mi dimentico il nome, ma una rapida ricerca su Internet mi fornisce la risposta. Che cosa curiosa ritrovarlo qua!
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Mi ricordo un cartone animato di Blinky Bill quando ero piccolo… ero l’unico a scuola che lo guardava!
Per favore, potresti togliermi una curiosità? “Skippy” il canguro è tratto da un romanzo? Mi ricordo la serie TV con la DAD ante litteram… tramite radio!
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Non conoscevo quella serie, purtroppo non so aiutarti.
In Australia in effetti si usava la scuola via radio per permettere anche ai bambini che vivevano in aree remote di avere un’istruzione.
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