VIAGGI: Monument Valley N. P., Stati Uniti

Per un appassionato di western come me, visitare la Monument Valley è stata l’esperienza non religiosa più simile al raggiungere un luogo di culto. Forse non è la cosa più bella in assoluto che abbia mai visto in una vacanza, ma certamente ci va piuttosto vicino. Anche per un non appassionato del genere cinematografico, è difficile non riconoscere il profilo delle rocce di arenaria rossa che si stagliano contro un cielo immenso.

Le classiche rocce dei film western: tanta roba.

Il parco nazionale, posto nel Colorado Plateau tra Arizona e Utah, fa parte della riserva indiana navajo, la più grande del Paese. Ne consegue che gli introiti legati al turismo vanno ai nativi, che fanno naturalmente da guide e gestiscono i vari negozi di souvenir. Non so neppure io come abbia fatto a resistere a tutte quelle chincaglierie su John Wayne e a non aprire il portafogli. Va detto che la fama dei film girati qui viene infatti ampiamente sfruttata, ad esempio uno dei punti panoramici più celebri è noto come John Ford Point. Lì è pure possibile fare una foto a cavallo e, nel punto esatto in cui ti fanno posare, si notano varie cacche sferiche a terra.
La visita, comunque, non consiste solo nello stare fermi su uno strapiombo o nel gironzolare per negozi. Volendo, i navajo mettono a disposizione le loro jeep bianche e ti scarrozzano lungo strade sterrate ad ammirare le formazioni rocciose più bizzarre. Ognuna di queste ha il suo nome, più o meno sensato e che più o meno ne richiama la forma. La nostra guida personale era un anziano sdentato che, su nostro invito, si è messo a cantare un tipico canto navajo mentre guidava. Non so quanto fosse genuino, ma mi ha effettivamente ricordato quelli sentiti nei film. Alla conclusione, si è esibito con “Nel blu dipinto di blu”, ben consapevole di avere a che fare con italiani.

All’ombra di queste rocce si fa una sosta per il pranzo.

La pausa pranzo la si è fatta a base di cucina tipica navajo (anche qui, sarà stata genuina? Comunque era buona). Le varie guide si sono disposte ciascuna dietro un pentolone contenente uno degli ingredienti e i turisti passavano in fila dall’uno all’altro scegliendo cosa mettere nel piatto. I navajo recitavano cantilenando “Tomato, scibòla…”, e a momenti mi sono venuti in mente i kebabbari. Anche il piatto, comunque, era a metà tra un kebab e una tortilla, con contorno di salsa, fagioli e via dicendo.
Satolli neanche tanto – e dopo aver sganciato le classiche offerte alle cuoche della comunità – abbiamo ripreso il viaggio per vedere altre formazioni rocciose. Non dico che perfino io, alla fine, ero saturo di rocce, ma quasi. Comunque bellissime, davvero. E il rosso… che rosso! Mi è rimasto nelle scarpe per una settimana, non spazzavo via la polvere per avere un ricordo di quei momenti. Paesaggi sconfinati a perdita d’occhio, il cielo azzurro che sovrasta… ok, la smetto, che mi viene voglia di tornarci.
Dopo altre offerte sborsate – stavolta alla guida – ci siamo congedati con un sorriso, un abbraccio e tanti ricordi nel cuore.

Panorama dal John Ford Point.

Oh, siamo andati avanti per settimane a ripetere “Tomato, scibòla…” in memoria di quella giornata.


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Una risposta a VIAGGI: Monument Valley N. P., Stati Uniti

  1. Alix ha detto:

    Che posto spettacolare!!

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