di Joel Bunch
Ancora una volta (che è poi “solo” la seconda) mi ritrovo a parlarvi di un libro che probabilmente non dovrei essere io a recensire. La ragione è che l’ho scritto io.
Ok, immagino che il titolo faccia desistere gli amanti delle letture dure e pure anche solo dall’interessarsi a questa mia opera. Questo perché è evidente che non si tratta di una storia troppo seria, bensì di un lavoro intriso di ironia e nonsense, direi anche con vari elementi grotteschi.
C’è una sorta di “paura” a ridere. Raramente le commedie vengono ritenute tra i capolavori di cinema, letteratura e compagnia bella. Eppure, credo che divertire – o perlomeno rilassare – sia importante quanto strappare lacrime e suscitare tensione. Sarò in grado di dilettare, con La vera storia del cavallo dal dito prensile? Chissà.
Tutto è iniziato quando ho pubblicato su Wattpad un raccontino con questo titolo. Dato che ho ricevuto alcune recensioni positive da perfetti sconosciuti – che valgono molto più del parere degli amici, senza offesa per gli amici – ho scritto altri due racconti su questo tema, ottenendo una trilogia. Perché l’ho fatto, se ritengo che il lettore forte non sia particolarmente attratto dal nonsense e dal grottesco? Per due motivi. Il primo è che mi sono divertito io stesso. Il secondo è che sotto sotto nutro la vaga speranza di far vincere a qualche appassionato lettore le sue naturali resistenze.
Di cosa parla il libro? Be’, il riassunto lo trovate nell’immagine di copertina qua sopra. Da parte mia, posso solo riferirvi che ha ricevuto un certo consenso da parte di chi lo ha letto in anteprima (qualche spiritosone è arrivato a definirlo “il mio capolavoro”). Avete voglia di una lettura leggera? Date una possibilità al cavallo dal dito prensile, definito anche, per via delle sue caratteristiche anatomiche, “cavallo dal pollice opponibile”, come recita il sottotitolo. Oltre alla trilogia di racconti, troverete anche un’interessantissima post-fazione che un mio conoscente si è offerto di scrivere dopo aver letto il libro: analizza le storie da una prospettiva socio-antropologica, rivelando aspetti nascosti della narrazione.
Come sempre, mi farebbe piacere se deste una chance al libro e mi diceste il vostro parere. Ma, come sempre, non mi aspetto davvero che qualche blogger arrivi a tanto.
Questo è il link per l’acquisto.
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