VIAGGI: Bruges (Brugge), Belgio

Quando si cerca su internet un elenco delle città più belle del Belgio, Bruges (Brugge in olandese) fa sempre capolino. Non escludo di poterla collocare al primo posto nella mia personale classifica. Non ho potuto ammirarla con un bel clima estivo che permette quelle foto con case che si specchiano sui canali, ma anche l’atmosfera tetra e piovosa che vi ho trovato aveva un suo fascino.

Brugge 2

Canali e clima tetro.


Il mio consiglio, se si arriva in treno, è quello di recarsi nel centro storico a piedi. Questo vi permetterà di passare per la zona del beghinaggio (Begijnhof). Tale tipo di quartieri è presente in varie città fiamminghe e questi complessi formano, tutti insieme, un Patrimonio UNESCO. Sostanzialmente si tratta di edifici in mattoni nei quali in passato delle donne laiche si dedicavano a una vita basata su principi religiosi; costruiti attorno a un cortile, presentavano dei laboratori e una chiesa. Hanno un’aria molto raccolta, modesta e curata. Quello di Bruges è oggi abitato da suore.

Procedendo nella passeggiata arriverete subito dopo a un canale che vi offrirà un ottimo assaggio di Fiandre, con edifici in mattoni marroni che affacciano sull’acqua, con tanto di verde e oche che sguazzano. E i canali caratterizzano tutto il centro, conferendogli un innegabile fascino che delle normali strade non gli avrebbero garantito.

Non mancano chiese o palazzi di dimensioni importanti, ma tutto sommato ho trovato Bruges piuttosto “a misura d’uomo“, senza quell’imponenza e monumentalità che avrebbero forse guastato l’atmosfera paesana. Alcuni scorci mi hanno quasi proiettato con la mente ai secoli passati e a certe opere di pittori romantici con alberi scheletriti e abbazie nella foschia.

Brugge (1)

Certamente avrei potuto proporvi altro, ma voglio che vi soffermiate proprio su canali e clima tetro. Qui, Sint-Bonifaciusbrug.

Questo non vuol dire che Bruges sia un borgo minuto, conta pur sempre sui 120.000 abitanti ed è animata da schiere di turisti (pure nel periodo in cui ci sono andato io). Se volete approfittare dei tanti locali a disposizione – cercando di non incappare in trappole per turisti – potrebbe essere l’occasione per gustare un po’ di cucina locale. Oltre alla birra, che ho citato più volte, un prodotto tipico sono i waffeln, che in generale non apprezzo molto ma che nella loro terra natale mi sono piaciuti parecchio. La ricetta originale li prevede ricoperti solo di una spolverata di zucchero a velo, ma credo che assaggiare la variante con cioccolato sia un dovere. Esistono vari locali sui canali molto carini che offrono dolciumi di vario tipo.

Dopo la sosta, potrete riprendere ad ammirare l’architettura della città, in particolare quegli elementi che non mancano mai nelle Fiandre. Innanzitutto il Markt, ovvero la piazza principale che un tempo fungeva da mercato, a sua volta caratterizzata da altri due elementi-simbolo del paesaggio urbano belga: il belfort (belfroi in francese), ovvero il campanile, e il municipio, come sempre imponente e finemente decorato in stile gotico.
Numerose sono poi le chiese, e in generale in ogni città ce n’è almeno una intitolata a Onze-Lieve (o Notre-Dame in Vallonia). Bruges non fa eccezione e all’interno è conservata una “Madonna con bambino” di Michelangelo.
Molto belle anche la Heilig-Bloedbasiliek e la Sint-Salvatorskathedraal, anche se ben presto vi renderete conto che pronunciare i termini olandesi è impresa ardua.

Per quanto possa avermi infastidito la pioggia che picchiettava in continuazione sulla mia testa, sulla mappa e sulla macchina fotografica, oltre a inzupparmi i piedi, l’atmosfera della città mi è piaciuta molto e non posso che consigliarla come tappa se scegliete di visitare il Belgio. Ricordo che il centro storico è Patrimonio UNESCO.

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3 risposte a VIAGGI: Bruges (Brugge), Belgio

  1. The Butcher ha detto:

    Adoro quel tipo di architettura e sicuramente è una tappa da fare in assoluto.

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  2. Nick Shadow ha detto:

    Tante suggestioni letterario-musicali-cinematografiche!
    Il romanzino di Rodenbach!
    L’opera di Korngold!
    Il cortometraggino di Bruce Beresford di “Aria” (1987) con una Liz Hurley meravigliosa e una fotografia di Dante Spinotti sognantissima!
    [e io non ci sono mai stato :-(]

    Piace a 1 persona

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