LIBRI: Storia della frontiera #4 – Messico

Bentornati! Questa volta vi voglio presentare alcuni libri che parlano della Storia di frontiera del Messico, l’altro vicino degli Stati Uniti (oltre al Canada), le cui vicende spesso si sono intrecciate con quelle dell’ingombrante potenza situata a nord.
Quando si parla di “guerre indiane” l’associazione immediata è con i conflitti che hanno visto le potenze europee e poi gli USA (in realtà anche CSA, Repubblica del Texas e lo stesso Messico) scontrarsi con le tribù dei nativi americani. Eppure sarebbe meglio fare una distinzione tra “guerre indiane americane” e “guerre indiane messicane“. Mentre infatti gli yankee si davano allo sterminio dei nativi, più a sud gli spagnoli prima e i messicani poi facevano lo stesso con i loro indigeni. Questa parte della Storia, però, è molto meno nota. Eppure è esistita e la fase conflittuale è durata anche parecchio (1519-1933). Forse non si può parlare di avanzamento di una linea di frontiera come per altri Paesi, ma senza dubbio il Messico presenta varie affinità con le realtà di cui vi ho parlato in passato.
Vi propongo quindi alcuni saggi per approfondire, nell’improbabile caso in cui siate interessati.

Frontiera Messico 01Cortés. L’inventore del Messico
di Juan Miralles, 2010, Mondadori
Inizio con questa imponente, corposa, pesante, massiccia biografia perché, se è vero che risulta un po’ strano parlare di “frontiera” relativamente alla conquista dell’impero azteco, è anche vero che la storia della colonizzazione e delle lotte con i nativi in Messico è iniziata proprio allora. Anzi, dopo la sconfitta della principale entità statale situata sul territorio, successivamente gli europei si sono trovati ad affrontare perlopiù tribù e nazioni prive di una simile struttura governativa.
Il libro, dicevo, è voluminoso. Non dico neanche che sia una lettura sempre leggera e spedita. Eppure ha un fascino notevole, dato anche dalla precisione con cui la vita e le opere del celebre condottiero vengono analizzate. La minuzia nello studio delle fonti, la presentazione delle varie ipotesi, le argomentazioni sulle decisioni politiche e militari, la puntualità nell’elencazione dei fatti… si tratta di un lavoro massiccio ma il cui risultato è ineccepibile. Cortés fu “l’inventore del Messico”? Chissà. Certo è che il suo ruolo fu fondamentale nel tracciare la Storia successiva di castigliani, spagnoli e poi messicani indipendenti.

Frontiera Messico 02The Yaquis and the Empire: Violence, Spanish Imperial Power, and Native Resilience in Colonial Mexico
di Raphael Brewster Folsom, 2014, Yale University Press
Il tasto dolente si trova quando si cercano informazioni sul Messico nel periodo compreso tra Cortés e Zapata: se ci si basasse su quanto reperibile nel nostro mercato, sembrerebbe che tra questi due personaggi non ci sia stato assolutamente nulla, che il Paese sia vissuto in un limbo statico. Ovviamente non è così, ma per avere qualche notizia è quasi obbligatorio servirsi di testi stranieri. Esiste in realtà qualche saggio in italiano che tratta (anche) del periodo ‘600-‘800, ma quelli che ho letto sono davvero poco accattivanti oltre, ovviamente, a dare soverchiante preponderanza al ‘900 (e in un Paese che non ha praticamente neppure partecipato alle guerre mondiali, vuol dire centinaia di pagine di noiosa politica).
Vi propongo quindi un testo piuttosto specifico come argomento, ma molto chiaro ed esaustivo. Gli yaqui sono una delle nazioni indigene più combattive e resilienti tra quelle nordamericane e in particolare messicane. La loro storia è stata strettamente intrecciata con quella dei dominatori spagnoli, con i quali hanno saputo intessere un rapporto che non fu di semplice opposizione o, viceversa, sottomissione. L’autore evidenzia la capacità di adattarsi al contesto e di sfruttare le maglie del potere coloniale per ricavarsi un proprio spazio. Acquisirono tratti culturali spagnoli senza perdere la loro identità. Si analizza il rapporto con gli spagnoli e in particolare il ruolo delle missioni gesuite, ma anche le prime spedizioni nel territorio, gli scarsi insediamenti europei, i periodi conflittuali, le tattiche militari, le manovre politiche. Non un testo leggero, ma perfetto per conoscere il tema.

Frontiera Messico 03Caccia a Pancho Villa. L’attacco a Columbus e la spedizione punitiva di Pershing 1916-17
di Alejandro M. De Quesada, 2013, LEG
Ho già proposto in passato vari saggi che parlano della rivoluzione messicana (basta cercare i miei articoli con tag  #frontiera), ma non citarla in questa occasione sarebbe stato ingiusto. Penso che il libro proposto dalla LEG faccia perfettamente al caso nostro. Anche qui, si tratta di un tema piuttosto specifico, ovvero una delle tanti azioni militari (o di banditismo?) compiute dal celebre leader rivoluzionario Villa. L’attacco a una cittadina su suolo americano viene analizzato prendendo in considerazione il contesto più ampio del conflitto in corso in Messico e delle relazioni del Paese con il vicino settentrionale. I raid oltre confine erano frequenti e Columbus fu la goccia che fece traboccare il vaso, spingendo gli Stati Uniti a inviare una “spedizione punitiva” per stanare il rivoluzionario o almeno minarne la pericolosità.
Nessuno dei due Paesi coinvolti voleva un conflitto, ma ci si andò molto vicino. Wilson avrebbe voluto dedicare la propria attenzione alla I guerra mondiale – evento che ebbe un influsso indiretto molto importante, come viene spiegato – mentre Carranza doveva ancora fare i conti con numerose fazioni rivoluzionarie, inclusi i villisti, contrarie alla sua presidenza. Non mancarono le curiosità, durante questa vicenda: il raid di Villa fu l’ultima azione militare ostile negli USA continentali, si verificò l’unico scontro tra soldati americani e tedeschi in Nordamerica, tra le conseguenze ci fu l’ultima schermaglia negli USA tra europei e nativi americani (gli yaqui sopracitati, peraltro). Il testo è forse un po’ ridondante in alcuni punti e il volume è piuttosto corto, ma è arricchito come sempre da immagini e foto.

 

 

 

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