LIBRI: Lo Hobbit

di J. R. R. Tolkien

HobbitCome promesso, torno a parlarvi dell’autore-simbolo del fantasy moderno.
Il suo quinto libro che ho letto è Lo Hobbit (1937). Se Il Silmarillion è il “corpo” su cui si regge tutto l’universo di Arda e ripercorre varie Ere e vicissitudini, questo romanzo è la prima storia che parla approfonditamente di un evento singolo.

Il protagonista è Bilbo Baggins, hobbit che vive nella Contea e che viene ingaggiato da Gandalf e da un gruppo di nani per recuperare il tesoro custodito dal drago Smaug. In realtà non so bene perché vi stia scrivendo questo riassunto, dal momento che immagino tutti voi – in un modo nell’altro – ne abbiate perlomeno sentito parlare, se non l’avete già letto. Mi limito quindi a esprimere brevemente un mio parere personale.

La lettura è stata abbastanza rapida e senza dubbio piacevole. Pur non raggiungendo la complessità che immagino sia presente ne Il Signore degli Anelli, il mondo rappresentato dall’autore è già variegato, ricco di dettagli e accattivante.
Da quello che so Tolkien non era soddisfattissimo di questa ambientazione ancora grossolana e dell’impostazione da libro per lettori molto giovani che aveva adottato al tempo. In effetti questi elementi contrastano con l’impostazione epica che voleva dare a Arda. Tuttavia per me hanno anche un pregio, ovvero quello di permetterci di accantonare almeno un po’ il mondo perfettamente congegnato e le vicende di respiro mitologico per concentrarci maggiormente sulla storia e sui personaggi. Di vivere, insomma, questo libro come un romanzo di avventure in maniera rilassata e scanzonata, senza arrovellarci troppo sulla Terra di Mezzo, le sue leggi, regole, miti e coerenza interna.
Certamente si percepisce una certa ambivalenza tra il desiderio di avere un target giovane – e un tipo di linguaggio e di personaggi che sono da ciò influenzati – e quello di creare una storia di maggior respiro e spessore, legata ad altre vicende cui si accenna solamente. Nonostante si avvertano, insomma, un po’ di attriti tra i momenti goliardici e quelli decisamente più cupi, il tutto risulta tutto sommato ben amalgamato.

Il romanzo è abbastanza lungo (anche se non è neppure un tomo massiccio, essendo sulle 400 pagine). Questo fa sì che la trama principale permetta alcune deviazioni, approfondimenti ed eventi che si frappongono in vista della meta finale. Può apparire come un allungare la broda, ma in realtà non ci sono parti che definirei superflue e tutto contribuisce alla narrazione complessiva.
Non me la sento di definirlo un capolavoro, ma è una lettura che consiglierei a quasi chiunque ami leggere. Credo sia in grado di piacere anche ai non amanti del fantasy (come me) e a chi non conosce Tolkien (esiste ancora qualcuno? Voglio dire, ho ceduto pure io). Ovviamente sarebbe meglio che non vi dispiacessero le storie per ragazzi, dato anche il linguaggio colloquiale adottato.

Come già detto, intendo leggere altre opere di Tolkien in futuro.
Voi che ne pensate?

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10 risposte a LIBRI: Lo Hobbit

  1. Austin Dove ha detto:

    ho letto isda e mi è bastato
    i film dal libro hobbit sono noiosetti

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  2. The Butcher ha detto:

    Un libro che è dedicato a dei lettori più giovani rispetto a Il Signore degli Anelli ma che ha comunque il suo fascino. L’ho molto apprezzato e mi ha veramente divertito.

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  3. Nick Shadow ha detto:

    Comperai una costosissima edizione annotata di Bompiani, sarà stato il 2003…
    Lo cominciò a leggere mia sorella… se lo portò in vacanza dai parenti acquisiti in Piemonte…
    tornò SENZA LIBRO!
    l’aveva scambiato con la cugina acquisita con «La banalità del male» di Hannah Arendt di Feltrinelli!
    Scoprì che alla cugina acquisita, che avrà avuto 12 anni (all’epoca), non le facevano comprare Tolkien, e le “imponevano” i libroni (come quello della Arendt)…
    Per cui quello di mia sorella, più che uno scambio, fu un contrabbando!

    Ora, vabbé, «La banalità del male» è bello, e allora apprezzai, ma adesso quello Hobbit Annotato, già costoso, adesso a ricomprarlo costa ancora di più!
    Uffa!

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  4. Lo hobbit l’ho letto tantissssimi anni fa. Ricordo che mi piacque molto

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  5. Baylee ha detto:

    È il libro di Tolkien che non rileggo di più tempo: dovrei proprio farlo, così magari mi dimentico della trilogia cinematografica…

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  6. Domenico ha detto:

    A me l’Hobbit è piaciuto particolarmente, forse perché ammiro molto il personaggio di Bilbo. Quanto ai suggerimenti su cosa leggere ancora delle opere di Tolkien, posso consigliarti Racconti Incompiuti di Numenor e della Terra di Mezzo, per me la migliore opera scritta dall’autore inglese per la sua capacità di aver toccato temi diversi fra loro e aver saputo descrivere due personaggi tragici come Aldarion e sua moglie Erendis.

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