FILM: 3 western muti che meritano

Sono stati realizzati tantissimi western nell’epoca del cinema muto, tanto che se dovessi essere rappresentativo dovrei parlarvi di decine di essi. Ma ve li risparmio (e me li risparmio)… Pensate che gli stessi Buffalo Bill e Annie Oakley vennero filmati durante le loro performance del Wild West Show.
Nel mezzo di questa produzione immensa si trovano tanti prodotti a basso budget e di qualità non eccelsa, ma anche varie perle. Non vi ripropongo Il vento (1928) e I tre furfanti (1926), perché ne ho già parlato qui, ma sono – per me e non solo – tra i migliori realizzati. Quindi, vado a pescare altrove.

Silent western 01La grande rapina al treno
The Great Train Robbery, 1903, Stati Uniti, regia di Edwin S. Porter
Da molti è considerato – in maniera un po’ impropria – come il primo western. Molto corto (11 minuti), racchiude già in sé la quintessenza del genere. Lo stesso tema è uno di quelli che verranno riproposti numerose volte nella Storia del cinema. La trama è molto semplice e può considerarsi ispirata a fatti realmente accaduti nella vita di frontiera.
Gli attori interpretano più ruoli, senza che lo spettatore – complice la qualità sgranata della pellicola – ci faccia caso. Non è difficile immaginare che assistere a una simile proiezione, all’epoca, fosse un evento carico di adrenalina. L’intrigo e la caccia all’uomo facevano senza dubbio presa e parlavano di un passato non tanto remoto. Anzi, se ben ricordo il fuorilegge a cui il film è ispirato era in quel momento a piede libero. La celebre scena finale in cui l’uomo punta la pistola contro lo spettatore, dunque, era doppiamente minacciosa.
Credo che resti una visione imprescindibile per gli amanti del western e di cinema in generale, dal momento che ha segnato un importante passaggio nella settima arte nel suo complesso. Celebre per le sue riprese innovative, è uno dei primi film “narrativi”.
Volevo parlarvi solo di lungometraggi, ma non potevo non citare quest’opera.

Silent western 02Sky High
Sky High, 1922, Stati Uniti, regia di Lynn Reynolds
Inserisco questo film non perché sia tra i più apprezzati da pubblico e critica, ma perché è stato uno dei primi silent western che ho visto – almeno, così mi pare – e mi fece sghignazzare parecchio. Ancora non ero abituato alle esagerazioni di Tom Mix, l’attore principale, che qui interpreta un agente governativo. Il caso su cui indaga è l’immigrazione clandestina di cinesi attraverso il confine messicano. Determinato a sgominare la banda di trafficanti di uomini, avrà naturalmente a che fare con una bella pupa (Eva Novak) e si cimenterà in tutta una serie di scazzottate. L’impresa più celebre – forse dell’intera carriera di Mix – è quella a bordo di un aereo (ricordate come erano gli aerei negli anni ’20?).
Decisamente poco realistico, è però un precursore degli action western e fu molto amato dal pubblico dell’epoca. Non si può pretendere che un film del genere offra qualcosa di più di una trama semplice e di un lieto fine telefonatissimo dall’inizio. Ci si può però lasciare trasportare da trovate surreali come quella delle acrobazie aeree che, in un western, è decisamente anomala.

Silent western 03Il cavallo d’acciaio
The Iron Horse, 1924, Stati Uniti, regia di John Ford
Decisamente su un altro livello, anche per complessità narrativa oltre che tecnica, è quello che è forse il più celebre western muto di John Ford.
Il fulcro della vicenda è la costruzione della strada ferrata lungo le pianure americane. Il “cavallo d’acciaio”, come veniva chiamato dai nativi, è visto da questi ultimi come una minaccia alla loro libertà, perché attraversa territori prima sotto il loro completo controllo e porterà altri uomini bianchi. A dare loro manforte e a sfruttarne il rancore è un avido speculatore, la cui storia si intreccia strettamente con quella del pony express protagonista.
Ford prende un evento segnante della Storia americana e lo usa per ricavarne un’opera epica, della durata di due ore e mezza, che certamente scoraggia la maggior parte degli spettatori moderni. Per raggiungere tale monumentalità, inserisce diverse tematiche e avvenimenti nel corso della narrazione, offrendoci uno spaccato della vita nel West. Tutto sommato non mi è parso molto pesante, ma non posso neanche parlarne come di una visione leggera e di semplice svago.
Consigliato se siete interessati alla Storia del cinema o amate davvero tanto il genere.

Vi è mai capitato di vedere un film muto, anche di altri generi?

Per l’elenco complessivo dei sotto-generi western che sto trattando. —> Qui.

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2 risposte a FILM: 3 western muti che meritano

  1. Pingback: DELIRI GENERICI E FILM: Presentazione di un’iniziativa inutile | Delirium Corner

  2. Fritz Gemini ha detto:

    Grazie per queste chicche

    Piace a 1 persona

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