VIAGGI: Windsor, Canada

Ho un rapporto particolare con questa città dell’Ontario. Situata nel punto più meridionale del Paese, dove questo si incunea tra i laghi Erie e St. Clair e gli USA, credo che ben pochi l’abbiano mai inserita in un itinerario vacanziero in Canada.
Il motivo per cui ci sono stato – anche per più giorni di quanto fosse necessario per una semplice visita soddisfacente – è che alcuni lontani parenti ci vivono. Nello specifico, tre prozii (una donna e due uomini) con coniugi e figli e nipoti vari.

Windsor 01

Un normalissimo giardino a Windsor.

Ha qualche luogo di interesse: se cercate su Wikipedia in inglese, saprà suggerirvi cosa vedere se vi recate lì (ma non lo farete mai). Tuttavia personalmente l’ho colta più come un’occasione per gironzolare in una città fuori dalle rotte turistiche. Insomma, per vedere un po’ il vero Canada, quello senza cascate, ghiacciai o città fortificate. Il Canada normale.
Devo dire che non è un brutto Paese. A differenza della vicina e confinante Detroit, Windsor ha un basso tasso di criminalità. Le sue strade sono pulite, le case eleganti, i giardini ben curati. Agli immancabili grattacieli e alle superstrade rettilinee si alternano piccole vie (sempre rettilinee) di casette con giardino immerse nel verde. Insomma, un buon posto dove vivere, anche se non famoso e non da cartolina.
L’influenza americana si coglie nell’importanza del settore automobilistico per la città, che infatti ha sofferto non poco la crisi economica iniziata ormai un decennio fa. Il degrado è però praticamente nullo, così come l’accattonaggio.
Non posso definirla una città spettacolare, anche perché molte vie sono anonime, con file di negozi grigi e insegne sgargianti, senza particolari tratti di spicco.
Devo comunque sottolineare che, se lo si vuole, è possibile recarsi al lago e godere di una bellissima vista, rilassandosi all’ombra di qualche albero e cercando – invano – di scorgere la riva opposta.

Windsor 02

La chiesa di Santa Angela Merici: una normalissima chiesa a Windsor.

Tra le curiosità che mi è capitato di vivere, c’è stata anche quella di mangiare uno dei migliori piatti di pasta della mia vita. Purtroppo non ricordo il nome del ristorante e me ne dispiace, perché l’avrei pubblicizzato volentieri.
Invece la pizzeria dove i miei parenti mi hanno portato per vivere un po’ di italianità con loro era abbastanza sciapa.
Immaginavo che degli anziani immigrati conservassero un certo ricordo del Paese di origine e infatti parlano ancora bene italiano e hanno fatto di tutto per mostrarmi il retaggio della penisola nel luogo dove vivono. I loro discendenti però, per forza di cose, hanno perso questo legame, essendo oltretutto nati in Canada.
Una sera sono stato anche scortato al Caboto Club, luogo di ritrovo di italiani stagionati per bere, giocare e parlare. A giudicare dal numero di negozi e ristoranti con nomi nostrani, è probabile che in effetti non manchino immigrati da qui.
Tutto sommato si è trattato di un’esperienza divertente e senza dubbio originale rispetto a quanto si fa abitualmente quando si è in vacanza.

Avrei voluto fare una capatina oltre confine – non mi ero neppure posto il problema del visto – ma i miei parenti si sono rifiutati di accompagnarmi a Detroit, che hanno descritto come un immondezzaio.

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7 risposte a VIAGGI: Windsor, Canada

  1. Sam Simon ha detto:

    Interessante! Ho visto situazioni simili quando nel mio viaggio in Australia son passato da Melbourne a visitare dei familiari alla lontana.. :–)

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  2. Sam Simon ha detto:

    Interessante! Ho vissuto situazioni simili quando nel mio viaggio in Australia son passato a visitare alcuni familiari alla lontana!

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  3. Monique Namie ha detto:

    Anch’io avevo dei prozii in Canada, nello specifico a Niagara. Ci siamo scambiati corrispondenza per anni, ora sono rimasti i loro figli e abbiamo perso i contatti. Così ho perso anche l’occasione di visitare il Paese quando ci avevano invitati da loro.

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  4. Fritz Gemini ha detto:

    Ho vissuto in quella zona per due anni. Un colpo di nostalgia leggendo questo post. A Windsor ha vissuto/studiato Marchionne per parecchi anni. Al Caboto Club, una sera del 2011 o 2012, tenne una cena fundrising, con tanto di lezione sul futuro dell’economia. In questi club per vecchi italiani stagionati, e tra quei vecchi italiani immigrati, si e’ formato uno dei migliori manager europei. Fosse rimasto in Italia, magari iniziando a girare nei soliti 4 club che tengono in mano l’Italia, non sarebbe mai diventato quello che e’ stato.

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