LIBRI: Letture epidemiologiche

Rientro nella categoria di simpaticoni che hanno letto e vi propongono “libri ai tempi del coronavirus”. Dato che la tragedia è in corso, mi sono detto che tanto valeva entrare nell’argomento malattie infettive anche nel tempo libero. Così mi sono dedicato a tre storie a tema.

Epidemia 1La maschera della morte rossa
The Masque of the Red Death, di E. A. Poe (1842)
Brevissimo racconto che tratta di una misteriosa pestilenza dagli effetti fulminei che imperversa in un passato non ben specificato. Il principe Prospero, per evitare il contagio, si rinchiude con amici, cortigiani e servitori in un’abbazia riadattata a dimora signorile. Qui ci si dà ai bagordi per non pensare all’orrore che si cela all’esterno.
Accattivante e coinvolgente, risulta forse troppo corto proprio per le potenzialità che la vicenda avrebbe potuto esprimere in maniera più approfondita. Non è una storia dai risvolti imprevedibili e non me la sento di definirla un capolavoro, tuttavia ha un linguaggio accattivante che fa presa sul lettore.
Ha ispirato alcuni film.

Epidemia 2La peste scarlatta
The Scarlet Plague, di Jack London (1912)
Racconto lungo la cui ambientazione è futuristica. Il morbo qui trattato è immaginario e la quasi totalità della storia è costituita dalla narrazione di un anziano che ricorda gli eventi del 2013 (ovvero di sessanta anni prima), quando l’umanità si è quasi estinta per la malattia.
Non mancano spunti di riflessione su cosa accadrebbe al pianeta e alle persone se un evento così catastrofico si verificasse, ma tutto sommato l’autore non si sofferma troppo sui dettagli “tecnici”, preferendo una narrazione basata sui fatti, sulla paura, sulle violenze. Servendosi dell’espediente del ricordo del sopravvissuto, la sua fantasia ha modo di dedicarsi alla descrizione dei giorni concitati che seguirono la diffusione della malattia. Onestamente non ho trovato particolarmente originale questo testo, offre grosso modo quello che ci si può aspettare, in maniera perfino troppo lineare. Non mancano alcuni momenti di particolare pathos, ma complessivamente mi è parsa una storia che più o meno chiunque avrebbe sviluppato in quel modo. Non so se l’elaborazione di un vero e proprio romanzo avrebbe giovato alla trama, perché forse – pur avendo modo di approfondire meglio – avrebbe anche diluito la vicenda eccessivamente.

Epidemia 3La morte a Venezia
Der Tod in Venedig, di Thomas Mann (1912)
Questa è la prima opera che affronto del celeberrimo scrittore tedesco. Si tratta di un romanzo breve che è tra i suoi lavori più celebri, adattato per il cinema e il teatro. La storia prende le mosse dalla vacanza a Venezia di uno scrittore tedesco pedofilo. Cioè, data la sua attrazione per un ragazzino non saprei come altro definirlo. L’evolversi del viaggio è però scompaginato dalla diffusione di un’epidemia di colera.
Onestamente non so se riprenderò mai Mann, perché ho trovato questa storia troppo verbosa, con periodi troppo lunghi e studiatamente difficile da leggere. Per capirci, se si fosse trattato di un dialogo tra me e l’autore avrei detto che gli piace troppo il suono della sua voce. Non sono uno che rifiuta descrizioni e analisi psicologiche, ma quando mi perdevo nelle lunghissime riflessioni del protagonista per poi ritrovarmi con un nulla di fatto dopo diverse pagine, un po’ mi sentivo infastidito. Per fare degli esempi, il ragazzino che conturba lo scrittore compare a un terzo del libro, il colera ben oltre i due terzi (e ha pure un ruolo marginale). I fatti si susseguono con eccessiva lentezza.
Non sono però pentito di averlo letto, un po’ perché era ora che mi decidessi ad affrontare un famoso autore di classici, un po’ perché comunque calarsi nelle atmosfere della Venezia di inizio Novecento è stato piacevole e senza dubbio si è trattato di una lettura diversa dai miei standard.

Complessivamente quindi non ho reperito delle storie che mi abbiano estasiato, ma penso siano comunque piacevoli accompagnamenti per sdrammatizzare in questo periodo. Voi vi siete dati a libri analoghi?

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10 risposte a LIBRI: Letture epidemiologiche

  1. Austin Dove ha detto:

    Nop, sto leggendo “keep calm e guarda un film”.
    La copertina del primo è terrificante! 😵

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  2. Daniele Artioli ha detto:

    Adoro La maschera della morte rossa, è stato uno dei primi racconti di Poe che abbia mai letto! Però sono d’accordo che sia forse fin troppo ermetico e avrebbe potuto offrire molto di più. Non ho visto nessuno dei film che ha ispirato, ce n’è uno in particolare che mi consigli?

    Come letture non sto affrontando nulla “a tema”, ma mi sento di citare il mattone di Stephen King L’ombra dello scorpione: un virus sfugge a un laboratorio e uccide tipo il 98℅ della popolazione. Non è il mio preferito di King, ma in questo periodo ci sta tutto!

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  3. Nick Shadow ha detto:

    In biblioteca s’è fatto uno scaffale apposta per il COVID-19: abbiamo messo quelli suggeriti da te e anche:
    1) «La Peste» di Albert Camus
    2) «Decameron» di Giovanni Boccaccio [troppo facile]
    3) «Anna» di Niccolò Ammaniti
    4) «Spillover. L’evoluzione delle pandemie» di David Quammen
    5) «Storia della colonna infame» di Alessandro Manzoni
    6) «Diceria dell’untore» di Gesualdo Bufalino
    7) «L’ombra dello scorpione» di Stephen King
    8) «Io sono leggenda» di Richard Matheson
    9) «Le grandi epidemie: come difendersi» di Barbara Gallavotti
    10) «Cecità» di José Saramago

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  4. Monique Namie ha detto:

    “La morte a Venezia” ce l’ho in ebook. Ho iniziato tempo fa leggiucchiare l’inizio e lo stile mi ha dato subito l’impressione di essere troppo verboso. Forse un giorno troverò l’ispirazione per leggerlo fino alla fine.

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  5. Il verbo leggere ha detto:

    Avevo una raccolta di racconti di Poe sul comodino proprio nei giorni in cui il contagio ha cominciato a diffondersi in Italia… Il libro giusto per questi giorni si è rivelato “L’opera al nero”: non è incentrato sulla peste come quelli che hai proposto tu, ma di sicuro parla di tempi difficili.

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  6. Celia ha detto:

    Tra i libri a tema, che possono piacere anche a chi non ama particolarmente il genere science-fiction e affini, c’è Stazione Undici di Emily St. John Mandel:
    https://www.unilibro.it/libro/st-john-mandel-emily/stazione-undici/9788845280382

    Piace a 1 persona

  7. wwayne ha detto:

    Aggiungo “Morte nell’erba” di John Christopher. L’ho comprato senza sapere nulla della trama: il titolo mi faceva presupporre che fosse un post – apocalittico, e tanto mi bastava. Ebbene, quando ho cominciato a leggerlo sono rimasto di stucco nel rendermi conto che parlava di un virus pandemico partito dalla Cina, esattamente come il coronavirus. L’unica differenza è la soluzione adottata dai politici per risolvere il problema: infatti il governo inglese non adotta un lockdown, ma decide di sganciare delle bombe nelle zone più densamente abitate, nella convinzione che sia più facile gestire il virus con una popolazione di 20 milioni di persone anziché 50. I protagonisti del libro vengono a sapere con leggero anticipo che Londra verrà bombardata, e quindi il romanzo si concentra soprattutto sul loro disperato tentativo di fuggire in campagna (superando i posti di blocco messi dal governo) prima che questo avvenga.

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