di Johanna Spyri
Oggi vi parlo di quello che è forse il più celebre romanzo svizzero, uno dei capisaldi della narrativa per l’infanzia. (Non stiamo a interrogarci sul perché abbia deciso di approcciarmi a questo libro.)
L’autrice pubblicò l’opera in due parti tra 1880 e 1881 e questa ebbe un successo immediato che si è mantenuto nel corso del tempo, portandolo a essere uno dei libri più venduti della Storia. Oggigiorno la figura della pastorella delle Alpi è celebre soprattutto per le varie trasposizioni cinematografiche e televisive, in primis – azzardo – la serie animata giapponese degli anni ’70.
Ne consegue che la vicenda, a grandi linee, è nota anche a molti che non hanno mai letto il romanzo e anch’io partivo con una sorta di infarinatura. La piccola Heidi, orfana, viene affidata alle cure del nonno, un vecchio dalla reputazione di misantropo scorbutico (se non proprio crudele) che vive in una capanna sulle Alpi. Vari comprimari, come il pastore Peter, la ragazzina invalida di Francoforte o la signorina Rottenmeier, sono piuttosto celebri.
Come mi è sembrato il libro? Al netto di tutti gli elementi che già conoscevo e che quindi, inevitabilmente, hanno perlomeno inficiato la sorpresa, non è stata una lettura malvagia.
Innanzitutto penso che valga la pena affrontarla per scoprire la versione “originale” di questa storia.
Al di là di questo, ciò che si troverà è una sorta di “fiaba senza elementi fiabeschi“, a meno che non si ritenga come tale lo smaccato lieto fine. Quella di Spyri è una lettura rassicurante, della buonanotte, che possa intrattenere senza creare disagio emotivo nel lettore. Ci sono, è vero, elementi toccanti sparsi qua e là, ma sotto sotto si ha sempre la consapevolezza che le cose non potranno che volgere al meglio. A contribuire a questa impressione è l’estrema positività della protagonista, capace di conquistare chiunque con il suo candore e la sua spontaneità.
Non mancano gli intenti educativi, pervasi da una forte morale cristiana: la fede in Dio è più volte al centro della narrazione, è vista come positiva e come fonte di speranza e di una vita più felice. Inevitabilmente questo aspetto è stato molto edulcorato o eliminato in varie trasposizioni più moderne, perché avrebbe potuto non essere conforme al gusto dello spettatore di oggi. Al di là dell’aspetto cristiano, viene sottolineata l’importanza dell’istruzione, fondamentale nella crescita di un bambino. A essere esaltata è poi la vita all’aria aperta, assieme alla natura più o meno incontaminata, alla vita semplice in quelle zone rurali, ai legami all’interno della comunità.
Forse, però, il fulcro è l’amicizia.
Stilisticamente il romanzo è molto semplice e la trama non è particolarmente articolata, sebbene non possa dire quanto dipenda dal target (molto giovane) e quanto dallo stile dell’autrice. Ne consegue che il libro deve essere approcciato nel modo giusto e non gli si può chiedere qualcosa che non era sua intenzione dare. Lo ritengo meritevole di una lettura perché è un caposaldo della narrativa dell’infanzia e quindi è interessante per chi vuole approfondire questo tipo di conoscenze e scoprire come ci si avvicinava ai giovani lettori in passato. Dall’altro lato, da un punto di vista puramente narrativo, è ideale per rilassarsi, come lettura “leggera” e piuttosto rapida.
Voi cosa ne pensate?
Io ho letto Heidi quando avevo circa 9 anni, quindi tantissimi anni fa, mi era piaciuto, mi piacerebbe rileggerlo…😃
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LOL
pensavo che heide fosse un anime originale xD
ma quindi il film è tratto dall’anime o dal libro?
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Dipende di quale film parli, ma in genere penso siano ispirati al libro.
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quello uscito da poco
si vedeva il trailer ma nn mi sono accorto fosse al cinema. forse messo in un sito tipo netflix?
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Non mi sovviene.
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nn conoscendolo nn posso dirtelo
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Purtroppo le mie conoscenza riguardo Heidi riguardano solo il cartone che trasmettevano quando ero piccolo e qualche trasposizione cinematografica. Non ho mai letto il libro ma comunque si nota che ha l’intento di educare i più piccoli. Però è un libro che prima o poi volevo leggere.
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Ho scoperto solo di recente che esiste il libro. Non ne avevo idea!
Molto interessante. Magari lo leggo prima o poi
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L’ho letto qualche annetto fa e fu una buona sorpresa, davvero. L’anime degli anni ’70 è abbastanza fedele al romanzo, ma c’è qualche differenza: Nebbia non c’è (mi dispiace per i fan) e nell’anime danno più spazio alla rieducazione di Clara che nel libro, sarà dovuto al fatto che le conoscenze mediche erano più avanzate negli anni 70 che all’epoca della Spyri. Inoltre, la fine è un po’ diversa nel romanzo.
Però, dovete assolutamente astenervi del nuovo cartone animato (di tre o quattro anni fa) perché il romanzo è letteralmente massacrato.
“Heidi” è un romanzo che dovrebbe essere letto in ogni casa o studiato a scuola, secondo me.
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