Questa commistione di generi non è eccessivamente frequente, ma è una delle mie preferite, ed è per questo che vi parlo di un numero di titoli forse esagerato. Spero non me ne vogliate.
La città della paura
Station West, 1948, Stati Uniti, regia di Sidney Lanfield
Due cavalleggeri incaricati di trasportare un carico d’oro vengono uccisi. Ad indagare sull’accaduto viene mandato un membro dell’intelligence, John Haven (Dick Powell), che cercherà i colpevoli nella cittadina mineraria sotto le grinfie di Charlie (Jane Greer), femme fatale che controlla ogni attività.
Benché non sia certo il primo western che vede degli investigatori in azione, è forse il primo a fare pienamente parte del genere noir ed è oltretutto un buon prodotto. Né il regista né gli attori sono di primo piano, ma il risultato finale è tecnicamente buono e sufficientemente pieno di mistero e suspense da meritare una rivalutazione.
È un peccato che i grandi capolavori si prendano – giustamente, in ogni caso – tutta l’attenzione del pubblico, perché esistono tante perle che andrebbero riscoperte ma che un non appassionato del genere difficilmente deciderà di guardare.
Le colline camminano
The Walking Hills, 1949, Stati Uniti, regia di John Sturges
Ambientato nel periodo in cui venne girato, è quindi anche un contemporary western. Nove uomini si ritrovano all’inseguimento di un vecchio tesoro sepolto dalle sabbie del deserto. La compagine di cercatori d’oro è decisamente poco coesa e contiene al suo interno un detective, un fuggitivo, tutta una serie di persone con qualcosa da nascondere e, ovviamente, una pupa.
La sceneggiatura è decisamente buona, capace di tenere in sospeso lo spettatore, che si chiede chi sia chi e quale sia il suo reale scopo. Gli attori, tra cui Randolph Scott, Ella Raines, William Bishop, Arthur Kennedy e John Ireland, rendono credibili i loro personaggi, ciascuno dei quali con la sua personalità e i suoi segreti.
La desolazione del paesaggio, quello della magnifica Death Valley, contribuisce a trasmettere un senso di angoscia e paura: da un lato trappola mortale, dall’altro terribile esca che attrae con la sua promessa di ricchezza.
Suggerisco anche La sete dell’oro (Lust for Gold, 1949, regia di S. Sylvan Simon e George Marshall), che ha alcune affinità: la ricerca di un tesoro da parte di un gruppo di persone.
Giorno maledetto
Bad Day at Black Rock, 1955, Stati Uniti, regia di John Sturges
Lo stesso regista ci propone anche questo film, decisamente più noto e decisamente d’effetto. Contemporary western come il precedente, ha per protagonista un reduce della seconda guerra mondiale con un braccio solo (Spencer Tracy), che arriva in una minuscola cittadina nel deserto per ragioni ignote. Gli abitanti, diffidenti e pronti a fare quadrato contro l’ospite importuno, cercano di capire cosa voglia e poi di scacciarlo. Chiaramente un’accoglienza così ostile è eccessiva anche per il villaggio più retrogrado del West e a poco a poco veniamo a scoprirne le ragioni.
Ottimamente sceneggiato, mescola la giusta dose di mistero e azione, di dialoghi sottilmente elaborati e scene di rissa. Oltre al protagonista, un’ottima schiera di attori dà il proprio volto a personaggi più o meno importanti: Robert Ryan, Walter Brennan, Dean Jagger, Ernest Borgnine, Lee Marvin… e Anne Francis nel ruolo della bella di turno.
Il film ha un po’ di anni alle spalle, ma lo consiglio caldamente. A differenza dei precedenti, sulla cui capacità di farsi apprezzare da un pubblico moderno posso nutrire più dubbi, credo che questo sappia ancora fare centro.
Io non credo a nessuno
Breakheart Pass, 1975, Stati Uniti, regia di Tom Gries
Film adrenalinico ambientato per buona parte su un treno. La base militare di Fort Humboldt, Nevada, è vittima di un’epidemia di difterite e un convoglio carico di medicinali e rinforzi viene inviato in suo soccorso. A bordo sono presenti anche civili: il governatore con l’amante, un predicatore, un uomo di legge con il suo prigioniero. Nulla e nessuno, però, è come sembra.
Il punto forte di questo film è la molteplicità di personaggi, interpretati da un valido cast: Charles Bronson, Ben Johnson, Jill Ireland, Richard Crenna… Ognuno di questi può essere un colpevole, ognuno può celare segreti. E di segreti devono essercene, dal momento che il numero di passeggeri inizia a sfoltirsi misteriosamente.
Forse l’unico difetto del film è di mettere troppa carne al fuoco e di passare bruscamente da un vero noir carico di tensione ad un film d’azione pieno di colpi di pistola ed esplosioni. Tuttavia glielo si perdona, dato che è un ottimo intrattenimento con una trama originale e ben congegnata. L’ambientazione claustrofobica del treno e i freddi paesaggi innevati contribuiscono a far venire più di un brivido alle spettatore. Un altro film poco conosciuto che andrebbe riscoperto.
Per l’elenco complessivo dei sotto-generi western che sto trattando. —> Qui.
Giorno maledetto è una vera e propria perla. Un film stupendo che bisogna riscoprire assolutamente.
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Sono contento di trovare un altro estimatore.
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Un paio sono di Sturges… regista da riscoprire!
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Molto interessanti questi titoli! Grazie per averli condivisi, “Un giorno maledetto” mi sembra da recuperare assolutamente
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