LIBRI: Táin Bó Cúailnge

Tain Bo 01Ci sono due possibilità, quando ci si trova di fronte ai nomi in gaelico irlandese (o in qualsiasi gaelico): perdere l’uso della ragione o darci su e pronunciarli a caso. Io ho optato per la seconda scelta, quindi potete dedurne che l’uso della ragione l’ho perso per altri motivi.

Ma, nonostante i crampi mandibolari dovuti ai tentativi di pronunciare un celtico passabile, vale la pena parlare del Táin Bó Cúailnge, perché è la più famosa opera epica tramandataci da questa cultura ricca di folklore e personaggi coloriti. Fa parte dell’insieme di testi detto “Ciclo dell’Ulster” e i manoscritti più antichi risalgono al XII secolo. 
Come già riferito per l’
Acallam na Senórach, i testi medievali irlandesi non sono sempre entusiasmanti da leggere. Soffrono di ripetitività e di personaggi poco approfonditi. Tuttavia, ci sono opere imprescindibili per un amante di certa letteratura o per un appassionato di una determinata cultura. E il Táin Bó Cúailnge rientra ampiamente nell’imprescindibilità.

Vi viene narrata la storia dell’eroe Cú Chulainn, forse il più famoso del folklore irlandese. Benché la vicenda principale sia un’altra, ossia la grande razzia di bestiame che dà il titolo all’opera, ci si sofferma giustamente a narrare il passato del protagonista. Scopriamo così che il suo soprannome – letteralmente “cane di Culann” – gli viene dato quando prende il posto del mastino del fabbro Culann, per risarcire l’uomo dell’animale che ha ucciso. E poi assistiamo alle sue partite contro centocinquanta ragazzi che, invidiosi di lui, lo maltrattano mentre giocano, finché non si stufa e li malmena tutti.

Tain Bo 02

Bella immagine con però un eroe che sembra avere tipo trent’anni in più dei diciassette teorici.

Date queste premesse, capiamo perché sarà in grado di resistere alle intere armate del Connacht da solo, come unico rappresentare e difensore dell’Ulster. Un ragazzino prodigiosamente forte e piuttosto violento, capace di andare in berserk (rìastrad è la variante gaelica).
L’avversario principale è la regina/dea Medb, che pur di fermare il giovane promette ripetutamente grandi premi ai suoi guerrieri, inclusi dei passaggi tra le sue cosce.
Alla lunga i duelli uno contro uno tra i campioni delle due province (da una parte Cú Chulainn, dall’altra personaggi che di volta in volta muoiono) è ridondante, anche se si è stati in grado di diversificare aggiungendo elementi drammatici. Nonostante alcune mancanze, insomma, il testo presenta vari aspetti di interesse.

Per un approfondimento sugli aspetti più simbolici del  Táin, vi lascio il link a un articolo di La poltrona gialla.

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6 risposte a LIBRI: Táin Bó Cúailnge

  1. The Butcher ha detto:

    Cú Chulainn, insieme a Fionn, è uno dei personaggi più importante dei miti irlandesi. E io voglio assolutamente leggerlo. Inoltre mi sono incuriosito della lingua gaelica e sto provando a studiarla (con enorme fatica).

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  2. fedealb ha detto:

    Interessante!
    Siamo realisti: probabilmente non lo leggerò mai, ma qualche altro articolo sull’argomento, molto volentieri 🙂

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  3. @didiluce ha detto:

    Ma grazie grazie grazie. Cercavo e qui ho trovato, nella tua recensione, quello che cercavo. Penso verrò a leggerti spesso, sicuro tutti i post sull’Irlanda 🍀

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