LIBRI: The Coming Race

di Edward Bulwer-Lytton

Bulwer-LyttonThe Coming Race (tradotto in italiano con il titolo “La razza ventura” dal sapore un po’ desueto), è un romanzo di Bulwer-Lytton (1803-1873), politico e scrittore britannico. Pubblicato nel 1871, parla della scoperta – da parte del protagonista – di una civiltà sotterranea evoluta.

Nel sottosuolo vive una “razza” di aspetto diverso da quelle note, ma chiaramente umana, che ha sviluppato una propria cultura, tecnologia e organizzazione sociale, adattandosi alla vita senza il Sole.
Alla base di tutto c’è il Vril, una forza misteriosa che gli abitanti sono stati in grado di incanalare e governare e di cui si servono per costruire o distruggere, guarire o uccidere. Il tema del Vril ebbe un grande impatto sui circoli occultisti, tanto che alcuni elementi del libro vennero ritenuti (o spacciati) per veri. Basti pensare all’influenza del mito della Terra Cava, abitata da una razza superiore, che ebbe tanto seguito.

Tornando al libro in sé, ho notato alcune analogie con altri autori. Viene subito da pensare a Burroughs e al suo ciclo di Pellucidar, che trae forse ispirazione da questo. Oppure a Butler e alla sua terra di Erewhon, anch’essa abitata da una civiltà sconosciuta usata come base per della satira sociale.

Devo però ammettere che ho trovato The Coming Race decisamente meno coinvolgente dei testi di Burroughs, nettamente più incentrati sull’azione e l’avventura. Al tempo stesso, ritengo gli elementi satirici e di critica sociale meno incisivi di quelli di Butler (che pure vendette molte copie anonime del suo romanzo perché tanti credevano fosse un seguito dell’opera di Bulwer-Lytton).
La parte iniziale è troppo descrittiva – ma descrittiva in maniera quasi asettica, con uno stile poco coinvolgente. Un lungo elenco di caratteristiche del popolo incontrato, delle sue leggi, abitudini, costruzioni, tecniche, usanze…

È qui che l’autore si sofferma su alcuni aspetti per fare un confronto con il nostro mondo e la società americana, visti come barbari dal popolo sotterraneo, paragonabili alle altre razze che loro tengono lontane quasi come animali servendosi del Vril.
Si calca molto la mano sul fatto che presso questa civiltà siano le donne il genere dominante, più forti fisicamente e detentrici di importanti ruoli sociali. Sono sempre loro, inoltre, a proporsi agli uomini e non il contrario.

Questo non significa che il libro non abbia dei pregi. La parte finale, in particolare, contiene quella verve che prima era assente, arrivando perfino a essere commovente nella conclusione. Anche l’analisi della nostra società attraverso il filtro di quella immaginaria ha alcuni elementi degni di nota.
E poi c’è questo spezzone, che è tanta roba:

“Le nostre biblioteche pubbliche contengono tutti i libri che il tempo ha preservato; quei libri […] sono infinitamente migliori di tutti quelli scritti al giorno d’oggi, e sono disponibili per essere letti da chiunque senza costi.”
“Da noi [sulla superficie del pianeta] la novità esercita un’attrazione; e un libro nuovo, se brutto, viene letto, mentre un libro vecchio, anche se bello, viene ignorato.”

Insomma, lo consiglio più per il suo impatto sulla narrativa e l’occultismo successivi e per il suo valore come romanzo proto-fantascientifico che per le sue caratteristiche letterarie intrinseche.

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4 risposte a LIBRI: The Coming Race

  1. Giovanni Di Rosa ha detto:

    Sembra parecchio interessante.

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  2. Celia ha detto:

    Il Vril, maronna santa.
    Una pietra miliare per i fanatici di tutto il mondo, che occultano (manco a farlo apposta) le loro segrete passioni sotto la superficie della sci-fi.

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  3. Nick Shadow ha detto:

    Non conoscevo, ma adoro la letteratura “altra” (non *canonica* nel senso odierno) dell’Ottocento! Ci trovi un sacco di roba succulenta!

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