LIBRI: La Primula Rossa

di Emma Orczy

Primula RossaLa baronessa Orczy (1865-1947), di origine ungherese ma naturalizzata britannica, creò a inizio Novecento il personaggio della Primula Rossa, destinato ad avere un buon successo, tanto da essere trasposto in vari film e da vedere un’intera serie di 11 romanzi, 2 raccolte di racconti e alcuni libri correlati. The Scarlet Pimpernel (1905), è il primo di questa fortunata saga e deriva a sua volta da un pièce teatrale del 1903 realizzata dalla stessa Orczy.

La Primula Rossa è un inglese dall’identità sconosciuta che, durante il periodo del Terrore successivo alla Rivoluzione francese (nello specifico nel 1792), aiuta molti nobili a scappare dal loro Paese e trovare rifugio in Inghilterra.
Il romanzo è considerato un precursore delle successive storie di spionaggio, questo perché assistiamo a una serie di mosse e contromosse atte a favorire o impedire la fuga degli aristocratici o della stessa Primula Rossa, cercando indizi, studiando strategie e creando posti di blocco.
Forse per le sue origini nobili – benché abbia toccato con mano la povertà – Orczy mostra apertamente la sua predilezione per il ceto aristocratico e un certo disprezzo per la barbarie popolare seguita alla Rivoluzione. L’Inghilterra, infine, è vista come una terra dove scorrono latte e miele.

L’uomo fumava la sua pipa puzzolente, alcune volte proprio sotto il naso di Marguerite, come ogni cittadino nato libero e uguale a tutti gli altri dovrebbe fare.

[…]

Era chiaramente più consono alla sua ritrovata dignità essere quanto più rude possibile; era un chiaro segno di servilismo rispondere docilmente alle richieste poste in maniera civile.

Il difetto principale è che i colpi di scena non sono tali, ma si prevedono praticamente da subito. Non posso sapere quanto la stessa autrice confidasse nel loro effetto sorpresa e quanto volesse invece far divertire il lettore che aveva già intuito tutto, mentre i personaggi del libro no. Temo però che sia vera la prima ipotesi.
Un altro elemento che fa un po’ storcere il naso è la presenza di un personaggio femminile che, credo, dovrebbe dare l’idea di essere forte ed emancipato, tanto da essere ripetutamente definito “la donna più intelligente d’Europa”. Peccato che non faccia altro che delle gaffe dall’inizio alla fine e non riesca mai a capire appieno cosa stia succedendo. L’effetto ottenuto è quello di suggerire che sarebbe stato meglio che se ne fosse sempre stata a badare alla casa, ed è un peccato, perché penso che l’autrice volesse trasmettere invece un’idea opposta.
Infine, in alcuni passaggi il testo è ripetitivo e marca in continuazione gli stessi concetti senza particolari diversificazioni tra una pagina e l’altra.

Ciò doverosamente premesso, il romanzo non è malaccio. Intrattiene piuttosto bene e si legge velocemente, inoltre alcune scene sono particolarmente azzeccate e coinvolgenti. Le tattiche adottate dalla Primula Rossa sono ben congegnate e non particolarmente surreali nella loro attuazione, rischio in cui Orczy avrebbe potuto facilmente incorrere. Insomma, il materiale di base su cui si fonda il libro è molto buono e forse solo l’esecuzione è un po’ zoppicante. Non ho però letto i successivi che, forti di questo primo volume “preparatorio” e introduttivo, hanno tutte le carte per essere ancora più coinvolgenti.
Da sottolineare è anche l’originalità del personaggio principale, la cui doppia identità è stata precorritrice – se non addirittura spunto – per tanti altri eroi successivi con tratti caratteriali affini, da Zorro a Batman.

Del libro esiste un’edizione italiana recente (Fazi, 2012), mentre la serie completa non viene ristampata dagli anni ’60.

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4 risposte a LIBRI: La Primula Rossa

  1. Alix ha detto:

    Ottima critica! Devo ammettere che ora non posso fare a meno di notare certi errori o buchi nella trama, ma quando ne lessi un paio a tredici anni mi piacquero moltissimo, li trovai super coinvolgenti e interessanti!

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  2. Sarah ha detto:

    Non ho letto i romanzi, ma tempo fa davano in tv uno sceneggiato e mi piaceva davvero tanto. Era molto divertente, proprio da romanzo d’avventura in cui non ci si prende troppo sul serio. Mi ricordo che da qualche parte su internet mi ero registrata come The Scarlet Pimpernel 😀

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    • Aussie Mazz ha detto:

      È anche un peccato che in italiano sia diventata “famosa” come Primula Rossa. Non che sia brutto, ma Scarlatta cosa aveva che non andava?

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      • Sarah ha detto:

        Uhm… non saprei. Primula Scarlatta è suggestivo, ma così, come prima impressione, mi verrebbe da dire che prìmùlàròssà suona meglio (ha un ritmo migliore) di prìmùlàscàrlàttà.
        O, almeno; quando nel mio lavoro devo pensare al claim di qualche campagna valuto anche queste ‘sonorità’ nella scelta delle parole.

        Non so se mi sono spiegata 🤨🤔

        Piace a 1 persona

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