FILM: 4 western sulla corsa all’oro che meritano

L’oro e la bramosia che genera sono spesso alla base di una avvincente trama di avidità e tradimenti. Questo è tanto più attuabile se l’ambientazione favorisce la presenza del metallo sfavillante. Due sono state le corse all’oro significative nella Storia della frontiera: quella in California (1848-1855) e quella in Alaska/Yukon (1896-99). Ecco una manciata di film che ne parlano.

— CALIFORNIA GOLD RUSH —

Gold rush western 01La costa dei barbari
Barbary Coast, 1935, Stati Uniti, regia di Howard Hawks
Ambientato negli anni successivi alla grande migrazione che portò centinaia di migliaia di (più o meno) disperati ad affollare la California, ruota intorno al tavolo da gioco, dove molti minatori perdevano le fortune faticosamente guadagnate. Non è solo finzione: nella realtà furono davvero in pochi a fare “il colpo grosso” e a ottenere lauti guadagni furono soprattutto coloro che vivevano di commercio o gioco d’azzardo nelle città vicine agli accampamenti minerari.
Non è un film eccezionale, ma penso renda bene l’idea dell’atmosfera che si respirava a San Francisco in quel periodo, una città frenetica – un insediamento relativamente piccolo diventato in breve tempo una metropoli.
Come facilmente ipotizzabile, una femme fatale (Miriam Hopkins) tira le fila del racconto, con il malvagio proprietario della sala da gioco (Edward G. Robinson) e il giovane di belle speranze (Joel McCrea) a contendersela. La trama è molto tradizionale, con i prevedibili sviluppi che portano all’happy ending, e senza una grande quantità di azione. Lo suggerisco solo se siete appassionati di 1. Cinema vecchio, 2. Western, 3. Quel periodo storico. Altrimenti, credo potreste trovarlo noiosetto.

Gold rush western 02L’imperatore della California
Der Kaiser von Kalifornien, 1936, Germania, regia di Luis Trenker
Riporto questo film perché è un po’ una chicca. Si tratta di una delle poche pellicole western prodotte nella Germania nazista. Come tutte, però, offre una visione molto negativa dell’America e dello “spirito americano”.
Johann August Sutter (personaggio realmente esistito), emigrante svizzero-tedesco, si trasferisce in California dove, grazie alla propria operosità, diventa ben presto un importante proprietario terriero. Quando al governo messicano succede quello americano e viene poi scoperto l’oro nei suoi possedimenti, iniziano i problemi.
Il film mostra con quale negligenza, razzismo, disprezzo e incapacità il governo degli USA tratti Sutter, lasciando che un mucchio di sfaccendati si accampi sulle sue terre e si metta a cercare l’oro, vanificando il glorioso lavoro di anni compiuto dall’uomo. Non c’è tutela per il povero e laborioso migrante, che non ottiene giustizia e risarcimenti.
L’opera è smaccatamente politica, ma è pur sempre basata su avvenimenti reali e in ogni caso offre un interessante spaccato della propaganda mediatica nazista. Sutter diventa modello dell’uomo ariano, propugnatore della fratellanza tra tedeschi e amante della patria.
Tecnicamente parlando è un buon lavoro, anche se probabilmente non può paragonarsi alle coeve produzioni americane, dotate di budget più alto. Vinse anche la Coppa Mussolini come miglior film straniero (lol).

— ALASKA GOLD RUSH — 

Vi ricordo en passant La febbre dell’oro (The Gold Rush, 1925, Stati Uniti, regia di Charlie Chaplin) di cui ho parlato qui, che merita davvero tanto.

Gold rush western 04I cacciatori dell’oro
The Spoilers, 1942, Stati Uniti, regia di Ray Enright
Questa è forse la storia più emblematica della corsa all’oro del Grande Nord: ne sono stati fatti almeno quattro/cinque adattamenti cinematografici, più uno comico con Stan Laurel. Di tutte le versioni, quella del 1942 presenta il cast più notevole: Marlene Dietrich, Randolph Scott e John Wayne sono gli interpreti principali. Come in La costa dei barbari, il buono e il cattivo si contendono la bella di un saloon e l’oro di una concessione.
Ray Enright girò un gran numero di film (e di western), molti dei quali di serie B. In questo caso si trovò tra le mani degli attori già piuttosto affermati e riuscì ad ottenerne un valido prodotto destinato ad una discreta fama (ma solo nel suo ambito). La recitazione delle celebri star è solida e Scott interpreta uno dei suoi rari ruoli da cattivo. Non è certamente un film tra i più memorabili e non brilla per originalità, ma scorre tutto sommato bene a dispetto dei numerosi cliché del genere. Non so quindi quanto vi convenga vederlo, ma non me la sentivo di non citarlo, data la sua rilevanza simbolica.

Gold rush western 05Gold
Gold, 2013, Germania/Canada, regia di Thomas Arslan
Un gruppo di emigranti tedeschi giunge in Canada per ottenere la propria parte nel grande paese dei balocchi che questo sembra essere diventato. Piuttosto ingenui, non hanno una chiara idea delle difficoltà a cui andranno incontro e, più o meno smarritisi nelle vastità delle foreste canadesi, inizieranno ad avere dissidi tra loro.
Ho voluto parlarvi di Gold perché è una produzione europea recente, piuttosto coraggiosa e inusuale. Tuttavia devo avvertirvi che l’ho trovato estremamente noioso. Alcuni paesaggi e scenografie non sono niente male e in generale mi sembra una ricostruzione dell’epoca dotata di un buon realismo. Il problema è la sua lentezza, la sua quasi totale mancanza di avvenimenti tranne un po’ di azione in qualche momento verso la fine. Per tutto il tempo c’è gente che cavalca nei boschi, più o meno persa. L’analisi psicologica che porta alla faida tra i membri del gruppo non è abbastanza profonda e, tutto sommato, non sembra neppure che questa fosse il focus della pellicola. Ma allora quale avrebbe dovuto essere? Boh. A mio avviso, un’occasione un po’ sprecata.

Per l’elenco complessivo dei sotto-generi western che sto trattando. —> Qui.

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2 risposte a FILM: 4 western sulla corsa all’oro che meritano

  1. Celia ha detto:

    Perbacco, anzi, per-Mida! 😉
    Ecco un filone che mi garba.

    Piace a 1 persona

  2. Pingback: DELIRI GENERICI E FILM: Presentazione di un’iniziativa inutile | Delirium Corner

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