Città-stato popolosa ed economicamente molto attiva, è stata da me scelta come meta per visitare per la prima (e anche ultima?) volta il continente asiatico. Di seguito, una succinta analisi della mia esperienza a S’pore.
Ho optato per Singapore per una serie di ragioni. Per mia scelta, visito solo Paesi con un indice di sviluppo umano decente, diciamo sopra a 0,800. Volendo andare in Asia, le opzioni si riducevano così ad una manciata. Singapore ha però il pregio di costare relativamente poco (è proprio così!) e di avere una popolazione che parla inglese (o anche solo singlish) e che ha il buon gusto di usarlo nella segnaletica. Inoltre, è un concentrato di culture asiatiche ed è stata colonia britannica. Quindi, let’s go!
Singapore ha un fascino vittoriano che non poteva non colpirmi favorevolmente. Nelle foto qui intorno, potete ammirare una serie di edifici immortalati nel quartiere coloniale che mostrano quanto il retaggio inglese sia ancora presente. Ovviamente la modernità ha fatto irruzione prepotentemente e sia il suddetto quartiere che Marina Bay e in generale tutta la città, sono piene di edifici moderni e ricchezza ostentata. Da provare a tavola: la kaya, marmellata di cocco da centellinare ma molto gustosa, e il Singapore Sling, il tipico cocktail locale, che in realtà qua non lo beve nessuno ma è famoso per essere di qui, un po’ come gli spaghetti con polpette sono famosi per essere italiani, ma solo in America.
Vorreste andare in Cina ma tenete troppo ai vostri polmoni e avete timore di non cavarvela con la lingua? Cambiate meta e andate a Singapore, China Town. Troverete tutta una serie di templi buddhisti pronti a soddisfare la vostra morbosa curiosità di occidentali vogliosi di cultura orientale. Da provare a tavola: char kwai teow (noodle), hokkien mee (ancora noodle), pollo hainanese, e bak kut teh (zuppa di maiale).
Vorreste andare in India ma siete ancora in grado di intendere e volere e non amate lo sporco (non me ne vogliano gli indiani e gli amanti dell’India)? Di nuovo, Singapore – e in particolare Little India – può fare per voi. Se avrete la decenza di togliervi le scarpe, potrete visitare svariati templi induisti, dove monaci affabili porgono offerte edibili a divinità vendicative e multi-colore. Dei cartelli vi avvertiranno che il consumo di cibo è previsto solo all’interno del tempio e che se vi portate le offerte vecchie di giorni a casa, sono fatti vostri. Da provare a tavola (a parte le suddette offerte scadute): roti prata.
Vorreste andare in Malesia ma…? Ok, avete capito. La popolazione malese è piuttosto diffusa e se vi piace la roba islamica, c’è pure qualche moschea. Da provare a tavola: Satay (spiedini).
Nonostante la fama di metropoli, Singapore è piena di verde. Da citare sono innanzitutto i giardini botanici, patrimonio UNESCO e piacevoli per una passeggiata; anche il sud-ovest non manca di aree verdi, inclusa una con ponti sospesi sugli alberi che proseguono per chilometri, molto suggestiva.
Orchard Road è la strada dello shopping, affiancata per chilometri da centri commerciali con decine di negozi l’uno; tutta la città, comunque, è tappezzata di questi templi al dio denaro, tanto che mi chiedo come facciano a restare tutti a galla; ok che la città è popolosa, ma c’è così tanto bisogno di fare acquisti?
Tanglin Village e Holland Village sono zone tranquille e dal sapore straniero dove trascorrere un po’ di tempo a fare niente e abbuffarvi di specialità locali che, come avrete capito, è stata un’attività a cui ho ceduto sovente.
Sentosa è l’isola dei divertimenti; non amando le folle, ci sono andato di primo mattino, evitando la ressa di visitatori che si forma attorno all’ora di pranzo; numerose sono le attrazioni e i giochi, oltre ad un fortino della seconda guerra mondiale; non è che ami questo tipo di cose, ma mi pareva comunque una meta obbligatoria.
Pulau Ubin è, al contrario, una piccola isola verde tropicale, un tempo villaggio di pescatori; in comune con Sentosa ha solo l’afflusso di turisti, che però sono in cerca di giri in bicicletta, pic-nic e cose simili; ci si arriva in poco tempo tramite barchette sgangherate in cui si viene fatti salire una dozzina alla volta e sembrano un po’ barconi della morte. Sul posto c’è pure un tempietto dedicato ad una ragazza tedesca elevata al rango di divinità taoista.
In generale, nonostante abbia fama di essere una delle città più costose del mondo, a Singapore ho speso poco. Il volo costa meno di altri, a parità di distanza, perché il Paese è un hub internazionale di un certo peso. Mangiare è molto economico: con 3€ si fa colazione, con 10€ un pasto abbondante di due porzioni. Ovviamente se si opta per i ristoranti di lusso le cose cambiano, ma i supermercati che dicevo sono pieni di food court che vengono incontro alle tasche dei turisti risparmiosi e offrono una vasta gamma di pietanze.

Singapore: dove il CANING è una pena prevista dalla legge.
Il clima è davvero caldo e umido, non vi dico le sudate. Sono tornato a casa con un eritema sulla schiena, ma ne è valsa la pena, soprattutto pensando che c’erano 30 gradi in più che in Italia.
Da ultimo, non posso non segnalare la Fanta al litchi e i Pringles alle alghe. Ok, forse non è la cosa più suggestiva che potessi mettere come cenno finale, ma pazienza.

Don’t act cool.
Bellissimo post: grazie per questo tour virtuale. Conosco Singapore solo indirettamente: un paio di anni fa, ho seguito una diretta radiofonica (Capital in The World) dedicata alla città-stato. Mi ricordavo ancora del Singapore Sling (è anche il titolo di un libro ambientato a Singapore) ;). Però nessuno mi aveva ancora parlato del cartello Don’t act cool…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahahah ma come don’t act cool?😂Ma come una ragazza tedesca assurta a divinità?😅 Ma come outrage of modesty e caning, cosa sono?😅
"Mi piace"Piace a 1 persona
È pieno di curiosità interessanti! Secondo me è sottovalutato come meta, spesso si fa di volata mentre si è intenti a girare per Malesia o Indonesia, ma merita più attenzione.
"Mi piace""Mi piace"
Ma pensa, tra un mese sarò lì, per cui questo post è caduto a fagiuolo, visto che ancora non ho letto nulla sul posto…
Non ci fermeremo molto, solo tre giorni prima di andare in Vietnam (che direi proprio non essere una meta che ti attrae, visto quanto scrivevi all’inizio😉)… spero siano sufficienti, almeno per una prima volta a Singapore…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che bello! Direi che in tre giorni le cose principali si vedono bene. Fammi sapere com’è andata… soprattutto in Vietnam. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bello e interessante.
Dove poso inviare un CV per diventare una divinità anch’io?
Le legge di Singapore sono sempre così severe?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Temo si debba morire, per diventare divinità…
Non so quanto siano severe le leggi, ma considera che per esempio è vietato protestare in tutto il Paese tranne che in un solo angolo della città, previo ottenimento di un permesso.
https://en.wikipedia.org/wiki/Speakers%27_Corner,_Singapore
"Mi piace"Piace a 1 persona
Rispetto la tua scelta di voler viaggiare in territori ben sviluppati e puliti ma se ne avrai voglia e occasione avventurati in Asia, che non è Singapore. Per quanto bella e ben organizzata possa essere, manca di una sua cultura/storia personale, che la identifichi. L’Asia, nella Thailandia, Malaysia, Vietnam, Indonesia, Birmania e altre, è una culla di civiltà, cultura, religione e i paesi che ho citato, insieme ad altri, offrono una realtà vera e una bellezza indescrivibile. È vero che spesso sono paesi “sporchi” ma non più di una grande città italiana mal gestita. Ma non è solo quello, ci sono: sorrisi, rispetto, gentilezza, profumi, sapori, danze popolari, tradizioni antiche animali e tanta tanta storia. Hai visitato tante città europee molto belle, ma andando oltre Europa assisterai alla conservazione della storia autentica, in tutte le sue sfaccettature. È ovvio che deve anche piacere il genere. Quindi spero che Singapore, che per quanto bella però non ha molta autenticità asiatica, non resti la tua unica tappa in Asia 😉
"Mi piace""Mi piace"