Quando ero (più?) giovane, mi dedicavo con una discreta frequenza – lo ammetto con un certo imbarazzo – alla lettura di libri d’azione, delle americanate. I classici volumi che nel risvolto della copertina hanno elencate tre date (l’ultima delle quali è “Oggi“, ognuna con un evento che poi si ricollega agli altri, o per meglio dire, a quelli presenti), in cui si parla di segreti che possono sconvolgere la Storia o gli equilibri mondiali; i più banali ci ficcano pure il Vaticano o i nazisti. Bene, maturando ho messo da parte questi prodottacci. Tranne quelli della coppia Preston & Child.
Li ho scoperti quasi per caso, durante un viaggio in traghetto per la Sardegna: sul battello erano in vendita alcuni libri, tra cui Utopia Park, di Child. Anni dopo, ricordandomelo ancora, me lo procurai. Piacevolmente colpito, passai a Eresia di Preston. E poi a La ruota del buio, scritto a quattro mani. Rimasi davvero colpito, la lettura mi catturò al punto da farmi stare sveglio fino a tarda notte. Pur essendo riuscito a capirlo, erano numerosi i riferimenti alle opere precedenti della coppia, e da lì in poi ho recuperato tutti i loro romanzi, in ordine cronologico.
I libri vedono quasi tutti la presenza dell’agente speciale dell’FBI di nome Aloysius X. L. Pendergast: ricco, eccentrico, taciturno, amante della cucina e delle raffinatezze, cultore del passato, dedito alla meditazione… e con molte somiglianze con Sherlock Holmes. Che i due autori si siano ispirati al detective di Baker Street è indubbio: oltre che alcuni tratti psicologici in comune, diverse sono le citazioni (ad esempio un fratello maggiore di nome Diogenes).
Numerosi sono i personaggi che affiancano il detective e che tornano periodicamente nei vari romanzi, dando un’idea di continuità, pur restando in linea di massima comprensibili anche singolarmente. Uniche eccezioni sono due trilogie, i cui volumi andrebbero letti assieme in ordine di pubblicazione.
Per chi fosse interessato, la prima vicenda con questo protagonista è Relic, da cui è stato anche tratto un film con parecchie differenze rispetto alla fonte.
Cosa hanno di speciale questi libri rispetto ai tanti altri di azione? Per quello che mi riguarda, li trovo in genere scritti piuttosto bene, forse più della media dei loro “simili”. Le scene di suspense sono in grado di coinvolgere efficacemente, mentre non mancano i momenti di ironia. Ovviamente non tutte le opere della coppia sono riuscite allo stesso modo. Per esempio, La stanza degli orrori è ritenuto quasi certamente il loro capolavoro, mentre Due tombe – pur partendo in maniera davvero mozzafiato – si conclude come uno dei prodottacci di cui parlavo prima.
Alcuni romanzi hanno sfumature più fantascientifiche, altri più da giallo, altri ancora hanno aspetti horror o fantastici. In ciascun caso, tuttavia, gli autori riescono a dosare sapientemente i vari elementi.
Oltre ai libri su Pendergast, è stata pubblicata anche una pentalogia con protagonista Gideon Crew: in Italia, però, è uscito solo il primo volume (Sotto copertura), quindi ritengo non abbia avuto la stessa fortuna dell’altra serie. Esistono poi vari romanzi scritti “in solitaria”, in linea di massima comunque di buona qualità.
Non saprei dire quanto sia comprensibile un libro qualsiasi scritto dalla coppia per chi decidesse di iniziare ora, senza partire dal principio. L’ultimo romanzo edito in Italia (ma anche negli Stati Uniti) è Notte senza fine. La storia è senza dubbio auto-conclusiva, ma tanti sono gli accenni alle vicende precedenti e tanto radicata nel lettore abituale la conoscenza di personaggi e temi, che non so quanto un novizio possa districarsi e apprezzare. Bisogna però dire che io stesso ho affrontato, come primo assaggio, il nono libro su Pendergast… e mi ha coinvolto parecchio.
Avete letto qualcosa di Preston e Child? Cosa ne pensate?
Mi segno i titoli per il futuro, anche perché da fan di Sherlock Holmes potrebbero in effetti piacermi! 😀
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