LIBRI: Il canone di Sherlock Holmes – Parte 3

Riprende la mia lettura e successiva analisi delle opere ufficiali del detective di Baker Street. Stavolta parlerò di un romanzo, una raccolta di racconti e un’opera minore.

Holmes 08Il mastino dei Baskerville (The Hound of the Baskervilles, 1901-1902)
Nell’ultimo articolo su questo tema, ci eravamo lasciati con la decisione di Doyle di far morire il suo personaggio più famoso, ma la pressione dei fan lo indusse a riproporlo in questo romanzo, ambientato in un periodo imprecisato prima della scomparsa di Holmes. 
La lettura è stata la più appassionante tra tutte, almeno fino a questo punto. Numerosi ed evidenti sono gli accenni al genere horror gotico, favoriti dall’ambientazione cupa e lugubre, su cui l’autore calca volentieri la mano. Un’antica maledizione, una bestia demoniaca, una morte misteriosa… ci sono tutti gli elementi per un’avventura ricca di suspense. Inoltre, Watson ha un ruolo più rilevante del solito e, pur sfigurando come sempre di fronte all’amico, riesce tuttavia a svolgere una parte importante e a compiere delle indagini in autonomia. Nonostante ciò, sia lui che il detective compiono una gaffe non indifferente (e non è la prima volta che commettono un errore di questo tipo!).
Secondo il mio modesto parere, i vari generi letterari che fanno capolino nel romanzo sono ben mescolati ed amalgamati e il libro è decisamente meritevole di attenzione.

The Speckled Band (1902)
Opera teatrale che riprende la vicenda narrata nell’omonimo racconto (ne ho parlato qui). Naturalmente, per chi ha già letto la storia, non c’è alcun reale mistero dietro la vicenda. Tuttavia il copione risulta lo stesso scorrevole e presenta una serie di differenze con l’originale, forse per rendere la trama più adatta ad essere rappresentata sul palco. Certamente non è un’opera fondamentale del canone, ma è carina.

Holmes 07Il ritorno di Sherlock Holmes (The Return of Sherlock Holmes, 1905)
Questa raccolta consta di 13 storie, nella prima delle quali A. C. Doyle fu costretto a riportare ufficialmente alla ribalta il suo personaggio, spiegandoci come non fosse mai morto realmente ne Il problema finale. Di seguito, un breve commento per ogni racconto. Preciso che il narratore, Watson, riporta che queste vicende sono accadute dieci anni prima rispetto al momento in cui scrive.
L’avventura della casa vuota (The Adventure of the Empty House)
Storia breve che ha l’onore di mostrarci un Holmes redivivo che si palesa al suo amico Watson, comprensibilmente piuttosto basito. Un caso che sta sconvolgendo Londra e le vicende personali del detective si mescolano in una caccia all’uomo contro uno sgherro di Moriarty. La vicenda è coinvolgente, l’indagine molto semplice, anch’io avevo intuito senza alcuna difficoltà come fosse stato commesso il crimine; più che un vero mistero da investigare, è un pretesto per reintrodurre il protagonista.
L’avventura del costruttore di Norwood (The Adventure of the Norwood Builder)
O Holmes si era un po’ arrugginito o io sono diventato più abituato alle dinamiche che avvengono generalmente nelle sue avventure, perché avevo immaginato come si fossero svolte le cose prima del detective. La storia però presenta i consueti fatti insoliti che rendono divertente la lettura, che riguarda in questo caso un omicidio e dei documenti legali.
L’avventura degli omini danzanti (The Adventure of the Dancing Men)
Come già accaduto altre volte, quella che io reputo un’eccessiva leggerezza di Holmes porta al non evitare una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Nonostante questa deplorevole gaffe del detective, il mistero è particolarmente interessante e vede al centro un oscuro e minaccioso codice. Credo sia un racconto piuttosto famoso, tra tutti quelli di Holmes, ed è in effetti coinvolgente.
L’avventura del ciclista solitario (The Adventure of the Solitary Cyclist)
Il caso assume aspetti quasi ridicoli e grotteschi, in alcuni momenti, ma nondimeno c’è poco da scherzare: si tratta di quello che oggi chiameremmo stalking, cui si aggiungono elementi anche più seri e minacciosi. Come in molti altri casi, Doyle inserisce accenni a misteriosi passati vissuti nelle colonie.
L’avventura della scuola del priorato (The Adventure of the Priory School)
Racconto un po’ più lungo della media sulla scomparsa di un giovane rampollo di una famiglia nobile. Gli indizi centellinati, i numerosi personaggi sospetti e un pizzico di ironia contribuiscono a rendere la storia particolarmente gradevole.
L’avventura di Black Peter (The Adventure of Black Peter)
Un crimine particolarmente cruento e a tratti misterioso, che però viene risolto senza troppe difficoltà da Holmes, usando un suo tipico stratagemma, quella di attirare con un annuncio il colpevole. Viene introdotto un personaggio che comparirà altre volte, un giovane ispettore.
Holmes 07bL’avventura di Charles Augustus Milverton (The Adventure of Charles Augustus Milverton)
Più che di colpevole si potrebbe quasi parlare di avversario di Holmes. Il Milverton in questione, ispirato ad un personaggio reale, è una figura davvero interessante che avrebbe avuto grandi potenzialità come rivale del protagonista ma che, come varie altre nelle avventure del detective, viene utilizzata purtroppo in un solo racconto. Qui più che di noir si può parlare di poliziesco vero e proprio, se non quasi di libro d’azione e ancora una volta assistiamo ad una certa compiacenza di Holmes verso il colpevole di un reato. Racconto particolarmente consigliato.
L’avventura dei sei Napoleoni (The Adventure of the Six Napoleons)
Vicenda suggestiva che vede coinvolto pure un napoletano mafioso e scimmiesco, che pone a chiedersi quale fosse l’idea che gli inglesi avessero già all’epoca degli italiani. Ciò che più sorprende nella storia è forse l’ottusità delle forze dell’ordine, che comunque non brillano quasi mai nelle avventure di Holmes.
L’avventura dei tre studenti (The Adventure of the Three Students)
Altra indagine in una scuola, anche se in questo caso si tratta di una faccenda meno macabra e preoccupante e con un finale tutto sommato molto positivo, a differenza di tanti racconti del detective.
L’avventura dei pince-nez dorati (The Adventure of the Golden Pince-nez)
La soluzione del caso non è del tutto imprevedibile, ma il tutto è reso più interessante dal dipanarsi a poco a poco degli indizi e dall’inserimento di questioni politiche internazionali nella storia.
L’avventura del giocatore scomparso (The Adventure of the Missing Three-Quarter)
In questa avventura, Holmes deve dare fondo a tutte le sue capacità di pedinamento, pur dovendo confrontarsi con un tizio comune e non con un esperto criminale. Altra particolarità è l’acume mostrato da Watson, superiore al suo solito.
L’avventura di Abbey Grange (The Adventure of the Abbey Grange)
Pur non essendo difficilissimo indovinare come si sia svolta la vicenda su cui indaga il detective, questa è resa più interessante dalla sua macchinosità. Ancora una volta, inoltre, assistiamo ad una certa connivenza del protagonista nei confronti di alcune azioni criminali.
L’avventura della seconda macchia (The Adventure of the Second Stain)
La vicenda ha qualche somiglianza con L’avventura del trattato navale (vedi qui), dato che anche in questo caso si parla di documenti importantissimi per le relazioni internazionali. Viene presentata da Watson come l’indagine più importante in termini di interessi coinvolti, tra quelle risolte dall’amico.
Nel complesso la raccolta, pur presentando alcuni elementi che assomigliano ad altri già visti, si mantiene su un buon livello di intrattenimento.

Vi aspetto prossimamente per un’altra infornata di opere!

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