La capitale morale del Queensland del Nord è una meta di villeggiatura gettonatissima, grazie alla sua ubicazione e al suo essere trendy. Ma cosa ha da offrire?

Green Island è una delle isole più visitate da chi parte da Cairns.
La cittadina in sé non è malaccio, anche se le strade dotate di una qualche attrattiva per edifici di pregio, locali, ristoranti, negozi… sono relativamente poche; certamente è agevole girarla a piedi.
Comunque, trattandosi di una città marittima, troverete spiagge, piscine, hotel e diversi centri commerciali. Se non vi piace il turismo di massa e balneare, potrebbe non gustarvi particolarmente. È però ben tenuta e con alcuni edifici in stile neoclassico o coloniale.
Inoltre ci sono tanti alberi pieni di (innocui) pipistrelli che vi dormono di giorno.
Non è troppo difficile trovare ristoranti che offrano carne di coccodrillo o di emù, entrambe piuttosto buone; essendo la città affacciata sul mare, anche i prodotti ittici sono diffusi, oltre al sempre valido barramundi; inoltre altre ricette tipiche della cucina australiana, come i meat pie o il lamington sono facilmente reperibili; nei supermercati, invece, si possono trovare i Tim Tam, che attualmente stanno impazzando, e l’intramontabile Vegemite. Non vorrei che pensaste che ho trascorso la maggior parte del tempo a mangiare, sebbene sia in effetti stato un passatempo piacevole.
Per chi è abituato a mangiare tardi, gli orari non sono i migliori: alle 22:00, in genere, anche i ristoranti più audaci hanno già chiuso i battenti, per non parlare dei negozi.

Palme e alberghi. That’s Cairns.
Numerose sono le escursioni possibili alla barriera corallina, di cui Cairns è la principale porta di ingresso; se ne avete modo, fate snorkeling tra i coralli, è un’esperienza molto affascinante, anche se ormai questa meraviglia della natura è stata dichiarata morta e lo sbiancamento si vede parecchio.
La barca con cui siamo andati alla Barriera aveva tra i marinai un tizio di origini italiane che aveva i tratti fisici che ci si aspetterebbe da un dio del mare, perfetto per ammaliare le pulzelle; tuttavia, benché abbia messo in mostra la propria possanza davanti ad una ragazza di origini spagnole dal prognatismo spiccato, non ha fatto centro.
Come già detto altrove circa l’Australia, i costi sono abbastanza elevati. È un sacrificio che ho fatto volentieri, ma certamente è un elemento che va tenuto in conto.
Abbastanza inquietante la quantità di asiatici; sono numerosi ovunque, in Australia, ma a Cairns – tra turisti e gente che abita lì – viene da pensare che siano più della metà della popolazione complessiva; i cartelli dei negozi sono quasi sempre bilingue (inglese e cinese).
Mia figlia ha trascorso sei mesi a Cairns, in quarta liceo. È stata una bellissima esperienza e ha visto dei posti bellissimi!
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