LIBRI: Il canone di Sherlock Holmes – Parte 1

Sherlock Holmes è certamente il più celebre detective fittizio della Storia. Già tempo fa avevo letto alcune opere uscite dalla penna del suo autore, Arthur Conan Doyle, ma ora ho deciso di prendere il coraggio a due mani e di affrontare tutte le storie ufficiali del segugio del 221B di Baker Street (ma proprio tutte, eh; non solo quelle pubblicate nelle auto-proclamatesi raccolte complete, che di solito tralasciano qualcosa). Inizio quindi parlando dei primi tre libri.

Holmes 01Uno studio in rosso (A Study in Scarlet, 1887)
Il dottor Watson è il narratore di questa storia e per la prima volta ci viene descritto il celebre detective, nei suoi tratti fisici come in quelli psicologici. Pur non suscitando una grande simpatia – è abbastanza pieno di sé e vanitoso – si rivela fin da subito una personalità interessante, che promette valide letture. Il primo caso che deve affrontare non è dei più complessi, la storia in sé è piuttosto semplice, tuttavia la capacità di intrattenere si rivela buona e non si può che ben sperare per le opere successive. All’interno del libro è presente una lunga parentesi nella quale si narra il passato del colpevole. Se tale scelta contribuisce senza dubbio a meglio caratterizzare una figura che non di rado nei gialli è poco approfondita, la vicenda è piuttosto prevedibile, pur se interessante, e stona abbastanza con il contenuto del resto del libro. In ogni caso, Uno studio in rosso è nel complesso riuscito e invoglia a conoscere meglio Holmes e Watson.

Holmes 02Il segno dei quattro (The Sign of the Four, noto anche come The Sign of Four, 1890)
Questo secondo romanzo ha diverse somiglianze con il primo. Innanzitutto, non è uno di quei gialli in cui si deve individuare il colpevole tra una serie di sospetti, bensì il colpevole è un perfetto sconosciuto che va scoperto. Altra affinità è la risoluzione del mistero in tempi relativamente brevi, mentre la parte successiva è dedicata ad “azione” e passato del colpevole. L’ultimo elemento di contatto è la suddetta lunga digressione sul passato, che dà un tocco esotico alla vicenda. Qualitativamente parlando, siamo al livello del precedente, con un maggiore approfondimento della figura del detective, mentre Watson rimane un po’ il solito ingenuo, anche se per lui sono previsti interessanti sviluppi.

Holmes 03Le avventure di Sherlock Holmes (The Adventures of Sherlock Holmes, 1891-1892)
Raccolta di dodici racconti, in genere piuttosto brevi. Spendo due parole su ciascuno.
Uno scandalo in Boemia (A Scandal in Bohemia): racconto che presenta il personaggio di Irene Adler, uno dei pochi in grado di mettere in scacco Holmes, almeno parzialmente. Come già i romanzi, anche questa storia si avvicina più ad un poliziesco che ad una detective story in senso stretto, almeno secondo i miei canoni, ma è molto godibile. Altro elemento che caratterizza il racconto è la presenza di un nobile di un Paese immaginario (o perlomeno non realmente indipendente, come nel caso della Boemia), cosa che verrà ripresa più volte in questo libro.
La Lega dei Capelli Rossi (The Adventure of the Red-Headed League): particolarmente “poliziesco” e anche piuttosto articolato, come caso da risolvere, con un pizzico di ironia. Si allontana dal tema dell’omicidio, per il quale forse è più noto Sherlock Holmes.
Un caso di identità (A Case of Identity): l’indagine è stavolta piuttosto semplice, ma come sempre Doyle riesce a rendere piacevole e rilassante la lettura con uno stile spigliato e immediato.
Il mistero di Boscombe Valley (The Boscombe Valley Mystery): abbastanza semplice da risolvere anche in questo caso, ma arricchita da un tocco “etnico” come già era accaduto nei romanzi, prendendo elementi da oltreoceano che arricchiscono la vicenda. Si avvicina di più alla detective story vera e propria.
I cinque semi d’arancio (The Five Orange Pips): un racconto che mi viene da definire anomalo per il modo in cui si sviluppa e si conclude, diverso dagli standard di Holmes, che qui si rivela oltretutto piuttosto spietato rispetto ad altre volte (non che non ne abbia motivo). Leggere per capire cosa intendo!
L’uomo dal labbro spaccato (The Man with the Twisted Lip): mistero facile da risolvere e che presenta alcune affinità con alcuni di quelli già affrontati. Bello anche per gli accenni iniziali a indagini che mai sono state riportate da Watson/Doyle, come a dire che quanto ci viene riferito è solo una parte di qualcosa di molto più vasto; interessante anche il riferimento ai casi in cui Holmes non è riuscito ad avere la meglio, cosa che ce lo rende più umano di quanto non appaia forse nell’immaginario collettivo.
L’avventura del carbonchio azzurro (The Adventure of the Blue Carbuncle): esempio di come da piccole cose possano derivare misteri molto più grandi e intricati. Quasi a sottolineare la molteplicità di sfaccettature del suo protagonista, qui Doyle ci presenta una versione più magnanima del proprio detective.
Holmes 03aL’avventura della banda maculata (The Adventure of the Speckled Band): una vera e propria indagine sul campo, per capire una macchinosa metodologia di omicidio. Qui il difficile non è tanto capire chi sia il colpevole, quanto cosa sia accaduto realmente. I libri di Sherlock Holmes sono interessanti anche perché ci mostrano come i sistemi di analisi forense fossero molto più arretrati: oggigiorno sarebbe più facile capire cosa c’è dietro un caso di questo tipo.
L’avventura del pollice dell’ingegnere (The Adventure of the Engineer’s Thumb): direi che siamo di fronte ad un poliziesco puro, con un tocco da libro di azione. In realtà, per Sherlock Holmes c’è ben poco da fare, stavolta, perlomeno a livello deduttivo.
L’avventura del nobile scapolo (The Adventure of the Noble Bachelor): non è troppo difficile capire cosa sia successo, anzi, tutto si svolge piuttosto chiaramente. La vera prova, per il detective, è scoprire dove sia una certa persona, ma diciamo che se la cava in un paio di minuti.
L’avventura del diadema di berilli (The Adventure of the Beryl Coronet): in questo caso la posta in gioco, economicamente parlando, è molto alta. Si tratta di un’altra questione familiare in sospeso con cui l’investigatore si trova ad avere a che fare. Arrivati a questo punto, risultano familiari lo schema delle vicende di Holmes e il suo modus operandi. Nondimeno, l’autore riesce a mantenere interessante e vivace la lettura.
L’avventura dei Faggi Rossi (The Adventure of the Copper Beeches): una storia molto curiosa e piuttosto sospetta viene presentata al detective, che fiuta immediatamente del losco. Doyle, variando ancora un po’ lo stile dei suoi racconti, ci propone qualcosa di più sordido, a tratti “gotico”, mostrandosi capace di diversificare quanto basta le sue vicende senza snaturarne i tratti peculiari.
In conclusione, la raccolta è molto piacevole, con la giusta dose di diversivi senza perdere la familiarità con i personaggi, mentre la brevità delle storie invoglia a proseguire nella lettura.

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11 risposte a LIBRI: Il canone di Sherlock Holmes – Parte 1

  1. illettorecurioso ha detto:

    Articolo molto interessante. Io per il momento ho letto uno studio in rosso e il segno dei quattro. L’idea era quella di proseguire in ordine, ma poi ho iniziato a leggere una delle raccolte di racconti.
    Mi piace un sacco il Sherlock Holmes 😊

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  2. Daniele Artioli ha detto:

    Ho letto solo Uno studio in rosso, e mi aveva spiazzato non poco la lunga digressione che spezza la vicenda. Nel complesso però mi era piaciuto molto.
    Ho intenzione anche io, prima o poi, di leggere tutto il canone, ma ho scoperto che ci sono diversi modi consigliati per farlo: alcuni dicono di leggere in ordine di pubblicazione, quindi dai racconti, altri di seguire quello cronologico delle vicende, quindi iniziando dallo Studio in rosso. Secondo te quale è meglio?

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    • Aussie Mazz ha detto:

      Io suggerirei l’ordine di pubblicazione, che è quello che sto seguendo io, perché la cronologia delle storie non è esatta al 100% e il buon Doyle ha commesso qualche piccola svista, senza contate che alcune storie non sono collocabili con esattezza nel tempo.

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  3. benny ha detto:

    Adoro <3. Ho letto tutto il Canone e ho visto e letto anche un sacco di "versioni" di Sherlock: da l'investiga-topo, allo Studio di smeraldo, a Sherlock della BBC, a Senza indizio.

    Piace a 1 persona

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