VIAGGI: Sydney, Australia

La città più popolosa dell’Australia (e dell’Oceania), è una metropoli moderna e vivace, con una storia peculiare.

Sydney 01

Lo scorcio più famoso della città.

Pur essendo vastissima (per fare un paragone, la sua superficie è maggiore di quella della contea di Los Angeles), le sue zone più interessanti sono sufficientemente vicine tra loro da permettere una bella passeggiata.
Nonostante la sua Storia recente, l’Australia ha diversi aspetti che potrebbe essere interessante approfondire anche per chi non sia appassionato di questo Paese quanto me. Sydney è la prima città fondata in Australia (per la cronaca, la seconda fu Parramatta, oggi suo sobborgo): prigioni, vecchie missioni, fortini, esplorazioni… immergetevi nel suo passato.
Il mix di edifici moderni e coloniali è molto caratteristico e il complesso non stona nonostante la diversità negli stili architettonici.
Macquarie St. e, subito dopo, Elizabeth St., offrono alcune strutture interessanti come l’ospedale, la biblioteca, il tribunale… e diverse aree verdi, tra cui i giardini botanici. La camminata può partire direttamente dal porto, permettendo così di fare un percorso lungo le zone più famose della città.

A proposito del porto, non potete perdervi la Sydney Opera House (è molto difficile farlo, anche volendo); dichiarata patrimonio UNESCO, è un edificio molto originale nelle sue forme e nelle sue decorazioni. Anche se dicono gli stessi australiani che gli interni non sono un granché (molto meglio quelli del teatro di Melbourne), una visita l’ho fatta e non mi ha fatto schifo, anzi è stato piuttosto interessante.

Sydney 03

St. Mary’s Chathedral, non troppo distante dai giardini botanici.

Il livello di benessere è elevato, soprattutto in centro (in periferia si può trovare del degrado); la città risulta nel complesso ben curata.
Questo comporta che il costo della vita sia significativamente più alto che in Italia. Al ristorante, in particolare, i piatti sono abbastanza costosi e le porzioni non sempre consistenti. Anche la birra, che si vantano di tracannare in grandi dosi, ha dei prezzi abbastanza alti, diversamente da quanto accade in altri Paesi che ne sono grandi consumatori; suggerisco quelle prodotte in Tasmania, leggere e rinfrescanti.
Una grande varietà di ristoranti vi permetterà di conoscere la cucina locale e non è troppo difficile trovarne uno che presenti canguro nel menù: se ben cucinato è molto buono. Più difficile è reperire la pavlova, il dolce nazionale australiano, perché spesso reputato troppo semplice per essere servito in un ristorante.

Amo l’Australia da quando ero piccino, quindi per me metterci piede è sempre una grande emozione. Il viaggio in aereo fino là è qualcosa di talmente faticoso –  da un punto di vista mentale più che fisico, per quel che mi riguarda – che viene da chiedersi se ne vale la pena. Per me, ovviamente, sì; ma quando ti metti a vedere ogni genere di film che abbiano disponibile in aereo pur di ingannare il tempo (per un totale di, che so, otto ore), ne esci talmente stordito da essere perfino troppo stanco per dormire.

 

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