LIBRI: Il “northern” di Jack London

Il northern è un sottogenere che trae elementi dal western e si presenta generalmente come ricco di avventura, avendo inoltre come caratteristica l’ambientazione nordica, in Canada o Alaska. Indubbiamente il più celebre autore di questo tipo di romanzi è stato Jack London, che ben conosceva i luoghi di cui parlava. Discetto qui di quattro sue opere che ho deciso di affrontare, l’ultima delle quali non appartiene a questo filone ma è un caposaldo dell’autore.

London 04Il figlio del lupo (The Son of the Wolf, 1899/1900)
Scritto poco dopo l’esperienza come cercatore d’oro nello Yukon, è una raccolta di racconti ambientati nel freddo Nord. Grazie alla molteplicità delle storie, si presenta piuttosto accattivante e capace di non stancare il lettore nonostante l’ambientazione comune a tutto il libro. Alcuni personaggi sono ricorrenti e in generale abbiamo tutto l’assortimento di “tipi” caratteristici di questo genere di avventure: l’uomo esperto e che incute fiducia, la guida indiana, la donna forte, il disperato in cerca di fortuna, il sempliciotto… London scrisse varie storie brevi di genere northern, e quelle contenute ne Il figlio del lupo sono probabilmente tra le più celebri, quasi un’anteprima dei romanzi che avrebbe pubblicato successivamente.

London 02Il richiamo della foresta (The Call of the Wild, 1903)
Benché scritto in una forma più semplice e “grossolana” rispetto a Zanna Bianca, contiene già molti degli elementi che caratterizzano l’opera di London. Il protagonista è un cane che, da una tranquilla vita in California, si trova sbattuto nelle rigide lande dello Yukon, durante la corsa all’oro. L’autore è un maestro nel far vivere le atmosfere di quell’epoca e di quei luoghi. L’analisi dei rapporti animale/natura, uomo/animale e natura/uomo non è profonda come nel lavoro successivo, eppure si colgono una buona capacità di introspezione e un soffermarsi sulla psicologia del personaggio. Meno realistico, meno crudo e a tratti perfino ironico, il libro è in ogni caso avvincente e capace di intrattenere il lettore.

London 01Zanna Bianca (White Fang, 1906)
Uno dei più celebri lavori dell’autore, narra la storia del 3/4 lupo Zanna Bianca perlopiù dal suo punto di vista. Veniamo quindi a conoscenza della sua vita nella natura selvaggia – the Wild con la W maiuscola, come lo chiama London – così come del tempo trascorso con padroni diversi. Notevole è lo sforzo di London nel cercare di interpretare e rendere le sensazioni e le capacità di apprendimento degli animali. Ovviamente né lui né nessun altro può sapere esattamente come funzionino i processi cognitivi ed emotivi di altre specie, ma il risultato ottenuto è credibile e coinvolgente. Non sono sicuro che sia un libro che possa piacere ad animalisti o comunque persone sensibili su questo tema, dal momento che Zanna Bianca non fa altro che combattere dall’inizio alla fine, o quasi. Non credo sia probabile che un qualunque essere vivente possa sopravvivere a tutto quello che ha subito lui, ma tant’è. Certamente da queste pagine emerge la durezza della lotta per la sopravvivenza nel mondo animale, ma anche l’altrettanto se non peggiore ferocia della società umana.

London 03Martin Eden (Martin Eden, 1909)
“Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?” (Mc 8,36). “Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere” (Mt 25,42). Questi i due versetti biblici che mi sono balzati in mente mentre leggevo Martin Eden.
Dramma romantico ambientato nella California di inizio secolo scorso, descrive alcuni anni di vita del giovane marinaio eponimo, che incontra quasi per caso una ragazza della buona società, Ruth, e se ne innamora. Oltre all’amore, il tema centrale del romanzo è la ricerca di una carriera come scrittore, che Martin insegue una volta scoperto il mondo dei libri e della cultura, cui la giovane l’ha introdotto. C’è dell’autobiografia, in questo romanzo, soprattutto nelle difficoltà incontrate dal protagonista, con il quale molti scrittori e aspiranti tali e sedicenti tali si possono (credo) identificare. Non mancano le difficoltà, oltre a quella di essere pubblicato, tra le quali quella di arrivare a fine mese, quella di vincere l’avversità della famiglia di lei, quella di trovare un proprio posto nel mondo. Martin Eden si interroga continuamente sul senso della sua vita e della vita in generale, sulla filosofia, la letteratura, la politica, sul rapporto tra persone, sulla mentalità borghese. Traspare vivido il sentimento socialista di London, che mostra forte disillusione e disprezzo per i valori fintamente perbenisti e morali della borghesia. Libro molto lungo ma ottimamente scritto, Martin Eden è un bellissimo mattone, che riesce a mantenere desto l’interesse lavorando sulla psicologia dei personaggi e presentandoci un mondo realistico.

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3 risposte a LIBRI: Il “northern” di Jack London

  1. illettorecurioso ha detto:

    Non sapevo si chiamasse così questo genere! Di questi citati ho letto Zanna Bianca 🙂

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  2. Gurghi ha detto:

    Mi affascina molto l’ambientazione del freddo Nord, sogno di fare un viaggio nel territorio dello Yukon, probabilmente un sogno che non si realizzerà mai, ma a volte mi piace esplorarlo con la fantasia. Fra tutti, mi ispira “Il richiamo della foresta”, in casa credo anche di avere Zanna Bianca, se lo trovo potrei sperimentarne la lettura! 🙂

    Piace a 1 persona

  3. Pingback: FILM: Zanna Bianca | Delirium Corner

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