Torno a parlare dell’Italia, che spesso trascuro per le mete estere. Questa volta riporto alcune facezie su un mio viaggetto in Campania.

Piazza del Plebiscito con la Basilica.
È una zona ricca di attrazioni diverse tra loro e tutte valide dal punto di vista storico e naturalistico: in pochi giorni si riescono a vedere solo alcuni dei luoghi di interesse, ma certamente non se ne esce a bocca asciutta.
Devo dire che si è trattato di un viaggio molto ben organizzato. Tranne che per la città di Napoli. Sarà forse che la città non l’abbiamo vista benissimo, ma non mi ha particolarmente colpito in maniera positiva, soprattutto se confrontata con le altre tappe. A un certo punto ci siamo perfino persi tra le sue vie e ci siamo trovati in una zona che concentrava tutti gli stereotipi dei servizi giornalistici sul degrado urbano della città partenopea. Quindi bella Piazza del Plebiscito, bello il Museo archeologico, ma forse è stata la nota stonata della vacanza. Inoltre, avete presente che si parla spesso di degrado e rifiuti e povertà? Be’, ecco… in certe zone si notano eccome.
Il famoso e venerato Vesuvio è naturalmente vicino alla città: approfittatene per farci un salto, sarà un diversivo naturalistico in mezzo a tanta Storia.

Forse lo scorcio più celebre della reggia di Caserta.
Altra tappa di rilievo, la reggia di Caserta: spesso paragonata ad una piccola Versailles e celebre (anche) per alcune scene di Star Wars, è un capolavoro di architettura e decorazione di interni; anche il giardino è perfetto per una passeggiata nel verde, infatti molti ne approfittano per fare jogging o girare in bicicletta.
Indispensabile la tappa a Pompei, il museo all’aperto più celebre del mondo, vero spaccato della vita ai tempi dell’impero romano. Gli edifici sono in diversi stati di conservazione, ma consentono comunque di immergersi nella vita di una cittadina dell’epoca, oltre ad offrire numerosi dettagli e storie curiose sulle vicende dell’epoca.

Rovine a Pompei.
Non è mancata una tappa a Capri, dal panorama turistico ma rilassante. Forse perché ci siamo andati “fuori stagione”, ma non abbiamo incontrato una gran ressa di turisti e siamo riusciti a vedere tutto senza bolge di persone attorno. Abbiamo fatto un bagno nelle acque della costiera amalfitana: non eravamo lì per una vacanza al mare, ma il costume ce l’avevamo lo stesso!
Qui poi non sono mancati episodi curiosi.
1) Pregustavamo già le pizze della Campania, iper-decantate dai nativi, e abbiamo mangiato qualcosa di osceno proprio sull’isola: succede anche questo (poi però ci siamo rifatti in altri ristoranti).
2) Un amico si è messo a trattare sul prezzo al ristorante non si sa bene perché e ha ricevuto l’appellativo di “napoletano doc” dagli abitanti del posto.

Panorama isolano.