Nelle traduzioni dei titoli stranieri, si sa, in Italia si sono viste le peggio cose. Ma proprio. Sarà per questo che ultimamente, almeno per quanto riguarda il mondo del cinema, c’è una tendenza crescente a lasciare inalterato il titolo originale, cui al limite si aggiunge un sottotitolo “chiarificatore”.
Ciò non toglie che nel tempo si sia assistito a modifiche del tutto insensate di quanto l’originale voleva trasmettere. Nell’ambito del western, il genere che bazzico di più, non ci si è discostati da questa tendenza.
Qui elencherò una serie di casi buffi divisi in categorie.
Traduzioni banalizzanti
Spesso i titoli italiani sono molto più “anonimi” di quelli originali. Inoltre non dicono nulla e potrebbero andare benissimo per millemila altri film.
Duello tra le rocce (Hell Bent for Leather, 1960)
Cavoli, c’è un duello tra le rocce! Una cosa mai vista in un western! Con un titolo così mi ricorderò senza dubbio di che film si tratta! >_>
Il coraggio e la sfida (The Singer, Not the Song, 1961)
Come titolo in sé quello italiano non è neppure malvagio, però è abbastanza generico, mentre quello inglese è decisamente più incisivo e allude ad uno specifico dialogo che avviene nel corso del film.
I violenti di Rio Bravo (Der Schatz der Azteken + Die Pyramide des Sonnengottes, 1965)
In originale una bilogia, agli altisonanti e decisamente più chiarificatori titoli tedeschi, si è preferito un generico “I violenti” (ma poi perché? E chi sono? I ricercatori che vogliono trovare il tesoro degli aztechi? O gli aztechi stessi? I cattivoni di turno? In ogni caso ha poco senso) + “di Rio Bravo” (fiume che non ricordo neppure se ha un ruolo concreto ai fini della trama).
Vendetta finale (South of Heaven, West of Hell, 2000)
Ammetterete che la versione italiana si ricorda molto meno e potrebbe adattarsi a metà dei western. No, forse metà no, ma è davvero molto generica.
L’ultimo pellerossa (Bury My Heart at Wounded Knee, 2007)
Esistendo anche il libro, che in italiano è stato tradotto correttamente, non si capisce bene come mai con il film abbiano optato per questa banalizzazione.
Travisamenti veri e propri
La costa dei barbari (Barbary Coast, 1935)
Momento, momento, momento. Barbary Coast era il nome del quartiere a luci rosse di San Francisco. Un nome proprio, insomma, e di una zona della città (derivava dalla costa degli stati barbareschi del Nordafrica, noti per la pirateria e il commercio degli schiavi). Perché è diventato un termine generico per indicare la barbarie di un’area costiera? Mah.
Rio Bravo (Rio Grande, 1950)
Questo è uno dei casi più celebri di svarione nel genere western. Sarebbe interessante scoprire il perché di questo cambio di fiume, che di fatto implica anche un cambiamento di ambientazione. Questa scelta comportò anche problemi successivamente, quando uscì Rio Bravo (1959), che dovette essere rinominato Un dollaro d’onore.
Un napoletano nel Far West (Many Rivers to Cross, 1955)
Probabilmente non devo neppure spiegare perché tutto ciò è sbagliato. Ad ogni modo… nell’opera originale non ci sono napoletani, ovviamente, bensì scozzesi, cui comunque nel titolo americano non si accenna. Si tratta, quindi, non solo di una storpiatura del titolo, bensì dei dialoghi stessi del film e in parte della trama. Una cosa così oscena che dovrebbe essere illegale (e forse oggigiorno lo è). Senza contare che a me gli accenti nei film fanno proprio cagare, ma è un altro discorso.
La valle dei mohicani (Comanche Station, 1960)
Non credo di dover specificare cosa c’è di errato nella traduzione, vero?
Sfida oltre il fiume rosso (The Last Challenge, 1967)
Di per sé non è neppure una modifica atroce, si può dire che tutt’al più aggiunge una nota colorita ad un titolo altrimenti poco incisivo. Verissimo. Peccato che nel film non ci sia alcun fiume rosso. Anzi, alcun fiume in generale. Forse il senso era di “oltre il Red River”, per dare una vaga indicazione geografica, ma questa rimane comunque priva di senso e di importanza dato che, ripeto, non c’è alcun accenno a fiumi.
Il texano dagli occhi di ghiaccio (The Outlaw Josey Wales, 1976)
Spesso i titoli contenenti nomi di persona sono stati fortemente rimaneggiati, temendo forse che non fossero appetibili per un pubblico italiano. Così, ad esempio, Jeremiah Johnson è diventato Corvo Rosso non avrai il mio scalpo (1972). Ci troviamo quindi di fronte all’ennesimo caso di eliminazione di un nome dal titolo? Sì, ma non solo. Il problema principale di questa modifica è il fatto che il personaggio in questione non viene dal Texas, ma dal Missouri. Immagino che “Il missouriano dagli occhi di ghiaccio” non suonasse altrettanto bene, però, che cavolo…
Traduzioni che a me sembrano buffe
Il grande tormento (The Shepherd of the Hills, 1941)
Lol. A cosa stavano pensando i traduttori?
La bella avventura (West of the Pecos, 1945)
Film davvero carino e gradevole ma a me il titolo italiano fa abbastanza sghignazzare. Dai, chi andrebbe a vedere un film che si presenta così?
Un caso simile è quello di La più grande avventura (Drums Along the Mohawk, 1939)
Il ponte dei senza paura (The Cariboo Trail, 1950)
Che cavolo è il ponte dei senza paura? Mah. E meh.
La magnifica preda (River of No Return, 1954)
Otto Preminger alla regia, Robert Mitchum e Marilyn Monroe come protagonisti… tutti gli ingredienti per un buon prodotto (tra l’altro Marilyn disse di aver fatto molta fatica a recitare in questo film e di aver odiato prendervi parte, ma è considerata una delle sue migliori interpretazioni). Ammetterete però che in italiano si perde molta dell’enfasi del titolo originale. Che poi la magnifica preda suppongo sarebbe Marilyn. Che okay che la gnocca gli uomini la bramano parecchio, però proprio preda no, dai.
La vergine della valle (White Feather, 1955)
Sarà per il discorso che dicevo sopra, che i nomi dei personaggi non sono appetibili per un pubblico italiano, ma che titolo è? E poi, quale valle?
Pugni, pupe e pepite (North to Alaska, 1960)
Grande John Wayne! In un film medio. Ad ogni modo, d’accordo che è una commedia, però così mi fate venire voglia di lasciar perdere. Certo il titolo in italiano è molto più rivelatore dei contenuti ridanciani, però perde in gnoccheria.
L’uomo dal lungo fucile (Winnetou und Shatterhand im Tal der Toten, 1968)
AHAHAH!
I duri di Oklahoma (Oklahoma Crude, 1973)
Bene ma non benissimo. Che poi non so se si è trattata di una svista o di una scelta, ma il “Crude” in inglese allude al petrolio greggio, non a persone rudi o grezze.
Il contrario: oscenità americane su film stranieri
Il pistolero dell’Ave Maria (The Forgotten Pistolero, 1968)
Reso molto più anonimo, perde uno specifico riferimento al contenuto del film. Non è quindi solo una “normalizzazione” di uno dei tanti coloriti titoli degli spaghetti western.
Rimase uno solo e fu la morte per tutti (Brother Outlaw, 1972)
Volete mettere l’impegno profuso dal titolista italiano con l’asettico “Fratello fuorilegge”?
Wrangler (Minnamurra, 1989)
Lo segnalo perché fa ridere la differenza tra il titolo originale australiano, quello americano (“Wrangler”) e quello italiano (“L’eredità di Miss Richards”). Viene da chiedersi di cosa parli il film… in realtà il titolo meno azzeccato è forse quello americano. Un fenomeno simile si è verificato anche con i film tedeschi della serie di Winnetou, che hanno titoli completamente diversi in originale, in italiano e in inglese.
Tears of the Black Tiger (ฟ้าทะลายโจร, 2000)
Ho parlato qui di questo film thailandese. La traduzione letterale sarebbe stata “Il Cielo punisce il ladro” (anzi, “I Cieli puniscono il ladro”, per essere pignoli). Tutt’altra roba, insomma, e più moraleggiante (benché il film sia comico). Va detto che in italiano siamo andati dietro agli americani, traducendo con “Le lacrime della tigre nera”.
Dark Frontier (Lucky Country, 2009)
Per qualche motivo per il loro mercato interno gli Stati Uniti tendono a cambiare anche titoli che sono già in inglese. Così è successo a quest’opera australiana, cui hanno sostituito quello che è uno dei soprannomi dell’Australia (usato qui in maniera amaramente comica) con un genericissimo “Frontiera oscura”.
Traduzioni che puntano su tutt’altro
Qui un rapido elenco di titoli in italiano che, pur non avendo particolari difetti, colpiscono per essere andati a parare su elementi completamente diversi rispetto a quanto scelto in originale.
Occidente in fiamme (Gold is Where You Find It, 1938)
Ombre rosse (Stagecoach, 1939)
La vecchia legge del West (Waterhole #3, 1968)
El Verdugo (100 Rifles, 1969)
Uomini e cobra (There Was a Crooked Man, 1970)
Welcome bastardi! (The Proud and the Damned, 1972)
Io non credo a nessuno (Breakheart Pass, 1975)
Shunka Wakan (Triumphs of a Man Called Horse, 1982)
E QUI MI DEVO FERMARE, MALEDIZIONE, SE NO ANDREI AVANTI CHISSA’ QUANTO.
Comunque spero di aver reso l’idea e di avervi fatto fare due sghignazzi.