La California è lo Stato per antonomasia dell’Ovest americano, il più quotato tra i turisti, uno dei più amati. Los Angeles, con i suoi 4 milioni di abitanti (più area urbana), ne è la città più popolosa.

Hollywood: terra del cinema e del kitsch.
Le città nell’Ovest americano sono estesissime; anche quelle poco popolose hanno case ed edifici vari distanziati in una maniera impensabile in Europa, se non in campagna; si vede che in America sono abituati allo spazio sovrabbondante. Bene, ora immaginate una metropoli come LA quanto spazio possa volersi prendere.
Questo è anche un problema per il turista, in quanto le distanze tra i vari luoghi interessanti sono troppo grandi per potersi muovere a piedi agevolmente; i mezzi pubblici non sono eccezionali; il traffico su gomma è considerevole. Considerando la popolazione che ha, è una metropoli vuota: in strada si incrocia pochissima gente, evidentemente girano tutti in auto.
Nonostante questo, la città ha i suoi aspetti positivi o perlomeno interessanti.
Tra questi, come faccio a non citare Hollywood? Chi non va là per vedere il famoso quartiere del cinema? Pochi, credo; pure, l’ho trovato meno pacchiano e sfavillante di quanto immaginassi, è praticamente una zona commerciale e poco altro. Debordante di souvenir e turisti, sfoggia la sua Walk of Fame senza modestia.
Qui ho potuto ammirare le impronte nell’asfalto di alcuni divi del cinema western, ma naturalmente non mancano quelle di star contemporanee.
È una città multi-etnica. Siamo atterrati, arrivati in albergo, accolti alla reception, abbiamo dormito, ci siamo svegliati, abbiamo fatto colazione e, mentre bevevamo un succo di frutta abbiamo improvvisamente avuto consapevolezza di un dettaglio che era sfuggito: non si è ancora visto un americano bianco, solo asiatici e ispanici (non sto scherzando).

Santa Monica.
Essendo enorme, ha una varietà di quartieri (o meglio, vere e proprie cities) notevole, ciascuno con le proprie peculiarità. Tra i più famosi, spicca Santa Monica, meta di bagnanti che si tuffano in un Oceano Pacifico non esattamente cristallino. Qui, inoltre, c’è uno degli estremi della famosa Route 66.
Le spiagge sono un simbolo della città, ho avuto modo di vedere anche Venice Beach, celebre per l’area nota come Muscle Beach, dove si allenava Schwarzenegger. In questo quartiere, numerosi afroamericani ti si avvicinano ripetutamente cacciandoti in mano cd per venderteli: sanno essere particolarmente importuni. Più tranquilla e raffinata è invece Marina del Rey.
La parte migliore di LA, però, è forse il centro. Mi riferisco sia al minuscolo centro storico, con qualche retaggio dell’epoca della colonizzazione spagnola – perlopiù ricostruito di recente – sia a Downtown. Piuttosto desolata ma ricca di edifici moderni abbastanza stilosi, ha un’aria un po’ diversa da quella delle altre metropoli americane che ho visitato, che parevano più “business-related”.

Downtown, nei pressi della Walt Disney Concert Hall.
Complessivamente Los Angeles non è meravigliosa e in generale si consiglia di non perderci troppo tempo. Confermo, più che altro perché la California ha talmente tante bellezze naturalistiche da offrire, che è meglio dedicare ad esse il proprio tempo. Una tappa qui, però, non è malvagia.
Per me la death valley è il posto più bello della California republic! Un giro tra le sequoie non lo avevi fatto?
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Nope. 😦
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La prossima volta dai 😉
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Un altro viaggio negli USA non è tra i miei progetti più immediati, ma mi piacerebbe tornarci, sempre zona Ovest ovviamente. XD
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Non sono mai stato, ma prima o poi…
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Sono d’accordo anche io: una tappa a LA è d’obbligo per evidenti motivi…ma una giornata può bastare: l’infinita California è talmente ricca di sorprese che … forse è meglio perdersi maggiormente nella natura!
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