TOP10: Cucina straniera

Quando si va all’estero, è interessante anche sperimentare la cucina locale. Detto da me, che non sono certo una forchetta raffinata, può sembrare un consiglio ridicolo, ma anche per me ha una sua importanza approfittare dei sapori indigeni. Non è detto che vada sempre bene: si può incappare in un tipo di pietanze che non piacciono oppure possono accadere bizzarrie, come nel mio caso, che ho mangiato uno dei migliori piatti di pasta della mia vita in Canada e una delle peggiori pizze a Capri. Ci sta, può succedere.
E’ vero che oggi la cucina è molto più globalizzata. Non intendo dire che siamo invasi dai fast-food, cosa che è pure vera, e devo dire che a me piace mangiarci. Mi riferisco al fatto che di occasioni per mangiare un determinato tipo di cucina se ne trovano anche in Paesi di cui non è originaria. Basti pensare alla diffusione della pizza nel mondo o ai ristoranti cinesi. Quanto poi sia “autentica” questa cucina etnica e quanto sia invece influenzata da quella locale non si sa. In ogni caso, è bello comunque mangiare un piatto tipico di un certo luogo in quello specifico luogo.
Di seguito, un elenco di dieci pietanze che personalmente suggerisco a chiunque si ritrovi a visitare determinati Paesi. Ho escluso l’Italia dato che è il mio luogo di residenza e poi perché non voglio entrare in una diatriba del tipo “la cucina italiana è la migliore del mondo, a che servono le altre, ecc.”.

10) Pierogi (Polonia)
Sono delle specie di ravioli ripieni, di origine medievale e – oserei dire – simbolo della cucina polacca. Se ne possono gustare di più o meno buoni e praticamente ogni ristorante li serve. Il loro bello è che le varietà sono potenzialmente infinite, dato che possono essere riempiti con qualsiasi cosa. Per l’italiano che va all’estero e ordina i maccheroni, questi possono essere una specie di surrogato per lenire in minima parte la nostalgia della pasta. Non mi è mai capitato di incrociarli al di fuori della Polonia quindi, a maggior ragione, bisogna approfittarne se capita di essere là.

9) Baccalà (Portogallo)
Non sono un grande amante del pesce in cucina, ma invito chiunque si trovi in Portogallo ad ordinare almeno una volta il baccalà, che qui è una vera e propria ossessione. Lo cucinano in tantissime maniere diverse e abbinato ai contorni più svariati. Se vi capita di trovare su un menù una versione che pare di vostro gusto, approfittatene. Insomma, siete in Portogallo e non lo provate almeno una volta?

 

 

8) Fish and Chips (Regno Unito, ma anche Irlanda, Canada, Australia…)
Piatto di una semplicità assurda, che però è assurto, oltre che a simbolo, a pietanza particolarmente diffusa nel mondo. Possono essere utilizzati diversi tipi di pesce, in genere il merluzzo è piuttosto gettonato. Anche il contorno, oltre alle patate ovviamente, può variare, così come eventuali salsine. La mia versione preferita l’ho gustata in Canada, dove le porzioni sono anche decisamente generose.

 

 

 

7) Bragioli (Malta)
In pratica, sono degli involtini di carne: difficile dire che siano appannaggio esclusivo o tipico di un solo Paese, in realtà, dato che in molto posti si sfornano pietanze del genere. Tuttavia, sono una caratteristica di Malta, dove spesso sono annaffiati con vino rosso e insaporiti con le tipiche erbette dell’arcipelago. Una delle carni più caratteristiche è quella di coniglio. Gustosi.

 

 

6) Dolmas (Balcani, Asia Minore)
Gustosi involtini di riso avvolti in una foglia di vite. Il segreto sta tutto nella foglia di vite, che dà un sapore particolare al tutto, leggermente aspro, ma gustoso. Personalmente ne ho sperimentata la versione greca e anche al di fuori della Grecia si possono incontrare in ristoranti a tema. Possono essere anche non di riso, ma di altre cose tipo verdure. Non sono una vera delizia per il palato (non voglio esagerare nell’elogio), ma uno tira l’altro.

 

 

5) Polpette di alce (Paesi nordici)
Se se ne ha l’occasione, credo sia indispensabile saziarsi di alimenti difficilmente reperibili nel proprio luogo di residenza. La carne di alce può rientrare in questa categoria, dato che in Finlandia o in Alaska può essere un alimento abituale, mentre in Italia non è così diffuso. Ho trovato le polpette, in particolare, piuttosto buone e dal sapore curioso, stoppose ma morbide al tempo stesso, con alcuni granuli di densità differente. Non so se ho reso bene l’idea, probabilmente no. Ad ogni modo, penso che provare carni o vegetali inusuali sia un’esperienza da fare.

 

 

4) Sacher torte (Austria)
Uno dei miei dolci preferiti e uno dei più pesanti da digerire, così denso di grassi e calorie che è un piacere sentirlo percorrere l’apparato digerente. Inutile dire che una marea di ristoranti e locali nel mondo, e quindi anche in Italia, offrono questo dessert. Se però volete togliervi lo sfizio di gustarla nel suo Paese d’origine, magari nella fastosa capitale, giusto per essere sicuri di stare provando proprio quella originale, quella vera… bè, perché non farlo al Café Mozart (indirizzo: Albertinaplatz, 2), celebre per essere stato l’ambientazione di una scena del film “Il terzo uomo” (uno dei più celebri film britannici)? In realtà la scena non fu girata lì, ma nei pressi, ma voi fate finta di niente.

3) Gyros (Grecia)
In pratica è un kebab, ma di maiale. Inutile girarci tanto intorno. All’interno di una sorta di piadina (la pita) viene inserita ogni possibile golosità alimentare: pezzetti di carne tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, cipolla, insalata, salse. L’importante, per me, è che ci sia l’immancabile tzatziki, se no è una taroccata. A proposito di taroccata, spesso viene servito con aggiunta di patate fritte all’interno: ottimo, ma non esattamente originale.

 

02) Gulasch (originario dell’Ungheria, diffuso nell’Est europeo, incluso il Nord-Est italiano)
Piatto particolarmente sostanzioso a base di carne con contorno di lardo, carote, patate, fagioli, cipolle e insaporito con paprika. Una roba leggera, insomma. Se siete a dieta evitatelo (ma forse dovreste evitare di andare oltre le Alpi e il Reno, in questo caso), altrimenti lasciatevi andare a questa follia gustosissima. Molto piacevole è l’accompagnamento di quelli che ho trovato tradotti in italiano come “gnocchi di pane”: in pratica, una sorta di mollica densa e gustosa, che ben si sposa al sughino tipico del gulasch (anche se a volte, specie in Ungheria, viene servito asciutto). Unico problema di questo piatto può essere l’alito il giorno successivo. Siate cauti.

01) Palačinka (Europa dell’Est)
Un dolce con tutto: pasta, cioccolato, gelato, frutta, panna. Ne esistono diverse varianti, ad esempio alcune prediligono la marmellata, altre il cioccolato, alcune hanno albicocche altre preferiscono frutta rossa tipo fragole. In qualsiasi caso, si tratta a mio avviso di una delizia, capace di soddisfare quasi chiunque. In Italia si trova abbastanza facilmente a Trieste o comunque vicino alla Slovenia. Personalmente l’ho mangiata solo all’estero (Repubblica Ceca e Slovacchia), ma la ri-asseggerei volentieri.

 

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