TOP10 FILM: Attori

Una lista probabilmente non perfetta e in cui l’ordine è abbastanza random dei miei attori preferiti. In futuro mi piacerebbe farne una anche per le attrici, ma su di loro ho le idee molto più confuse (a parte una manciata di nomi), quindi ho paura che non riuscirò a realizzarla… ma chissà.
Inutile dire che, come mio solito, c’è davvero poco recentismo.

10) Eli Wallach
Un grande caratterista, noto per i suoi personaggi macchiettisti, ma capace anche di dare un forte spessore alla loro personalità in film di tenore più serio. Molta parte della mia stima deriva dalle sue interpretazioni in film western, in particolare “I magnifici sette”, forse quello che lo ha lanciato, ma anche altre opere del genere decisamente famose come “La conquista del West”, “L’oro di Mackenna” e “Il buono, il brutto, il cattivo”. Da non dimenticare la filmografia relativa agli spaghetti western di serie B (ma non troppo B): “I quattro dell’Ave Maria”, “Viva la muerte… tua!” e “Il bianco, il giallo e il nero”. Inoltre, è stato un attore capace di reinventarsi, rimanendo in attività per più di 50 anni e recitando anche in età veneranda in vari cameo o parti minori: “Due tipi incorreggibili”, “Mystic River”, “Il padrino – Parte III”, “Il cacciatore di taglie”, “Wall Street – Il denaro non dorme mai”…

9) Russell Crowe
Lo stimo perché si è dato a vari generi, senza disdegnare il western e prendendo parte al cast di almeno cinque film epici: “Il gladiatore”, “Master & Commander”, “Les Miserables”, “Robin Hood” e “Noah”. Tra gli attori viventi è forse uno di quelli che ne ha di più al suo attivo (anche se naturalmente resta sempre il problema che una idea universalmente condivisa sul fatto che un film sia epico o meno non esiste). Sono ben lontano dall’aver visto tutta la sua filmografia, e neanche mi interessa farlo, ma quel poco che ho visto non mi ha fatto dispiacere il buon Russell che, oltretutto, è australiano. Quindi, eccolo nella Top10.

8) Clint Eastwood
Ora che ci penso, è l’unico a comparire sia nella mia lista degli attori, che in quella dei registi. Probabilmente è più giustificato nella seconda, ma data la sua pressante partecipazione a pellicole del mio genere preferito, mi sembrava un crimine non citarlo. Oltre alla “trilogia del dollaro”, vanno ricordati i quattro western diretti da lui, il leggero “La ballata della città senza nome” e il decisamente apprezzabile “Impiccalo più in alto”. La sua immagine di rude macho è stata rafforzata quando ha interpretato l’ispettore Callaghan, ma si è dedicato a numerosi generi, prediligendo una punta di azione. Davvero molti i film in cui è sia attore che regista.

7) Henry Fonda
Posso fingere che Henry non sia in questa lista per i suoi western, ma sarebbe chiaro come il sole che mentirei. Quindi preferisco tediarvi insistendo su questo genere, avvertendovi che non sarà l’ultima volta in cui costituirà la base della mia scelta. Ad ogni modo, questo attore ha avuto davvero una carriera cinematografica molto prolifica. La mia predilezione, tra le sue interpretazioni, va al bellissimo “Alba fatale” e al divertente “Non stuzzicate i cowboy che dormono”. Tuttavia, ha preso parte a numerose opere che ho apprezzato, sia da giovane che da attore stagionato, sia per grandi titoli che per titoli minori che sono diventati poi grandi (anche) grazie a lui. Tra quelli più seri ecco “Jess il bandito” e il suo sequel, “Sfida infernale” e “C’era una volta il West”. Tra quelli più faceti, “Posta grossa a Dodge City” e “Il mio nome è Nessuno”. Infine, alcuni grandi film di guerra: “Il giorno più lungo”, “La battaglia dei giganti” e “La battaglia di Midway”.

6) Kirk Douglas
Grande e prolifico attore che ha preso parte ad alcuni film epici che ho piuttosto apprezzato, come “Spartacus”, “Ulisse”, “I vichinghi” e “La via del West”. Tra i western, ecco “Uomini e cobra” (con Henry Fonda), “Solo sotto le stelle”, “Quattro tocchi di campana” (con Johnny Cash), “I giustizieri del West”, eccetera eccetera eccetera. Tre eccetera perché sono davvero tantissimi e vi tedierei inutilmente aggiungendone altri, ma volevo che il concetto fosse chiaro. Numerosi sono poi i grossi titoli, come “Orizzonti di gloria”, “Gli eroi del Telemark”, “Parigi brucia?”. Insomma, non potevo esimermi dall’inserirlo in classifica.

5) Paul Newman
In realtà non so se lo reputo così grande, ma mi sono accorto che quasi tutti i western in cui ha recitato mi sono piaciuti più della media. Quindi è inevitabile dedurne che in parte dev’essere anche merito suo e del suo modo scanzonato di recitare, con quella perenne aria da furbo. Il mio film preferito, tra i suoi, è “Butch Cassidy” in cui fa coppia con Robert Redford. Seguono “Buffalo Bill e gli indiani”, fortemente satirico, sia divertente che riflessivo, “L’uomo dai 7 capestri”, con le medesime caratteristiche, e “Hombre”. Tra i film epici segnalo “Il calice d’argento” (che però ho trovato un po’ meh) e, soprattutto, “Exodus”.

4) Charlton Heston
Non è una vera festa di Pasqua senza un film con Charlton Heston! Il re del cinema epico infatti fa spesso capolino nei palinsesti televisivi in quel periodo dell’anno. E c’è una ragione ben precisa per questo, ovvero che la sua partecipazione a peplum di gran livello è stata decisamente intensa: “I dieci comandamenti”, “Ben-Hur”, “La più grande storia mai raccontata” (cameo), “All’ombra delle piramidi”. Non pago di ciò, è riuscito ad intrufolarsi in film epici di quasi tutti i generi: drammatico (“Il più grande spettacolo del mondo”), western (“Il grande paese”), storico (“El Cid” e “Il principe guerriero”), di guerra (“55 giorni a Pechino”, “Khartoum”, “La battaglia di Midway”), fantascienza (“Il pianeta delle scimmie”). Insomma, si è dato da fare. Per non parlare delle sue numerose partecipazioni al mio genere preferito.

3) Bud Spencer & Terence Hill
Spero non sia un problema se li metto assieme, ma credo sia inevitabile, dato che a mio avviso hanno dato il meglio di sé quando hanno lavorato in coppia. Davvero difficile dire quale sia il loro miglior film. Grandi risate mi sono fatto con “I due superpiedi quasi piatti” e “Non c’è due senza quattro”. La migliori trame sono forse in “Nati con la camicia” e “Chi trova un amico trova un tesoro”. Un particolare tocco recitativo si riscontra nella serie di Trinità. Anche i loro altri lavori sono in genere apprezzabili, tranne qualche piccolo scivolone. Prendendoli singolarmente, ho comunque visto pellicole che mi hanno garbato, come “Un esercito di cinque uomini” e “Una ragione per vivere e una per morire” con Bud e “Il mio nome è Nessuno” e “Il Gattopardo” con Terence. Per me rimangono i migliori attori comici italiani di tutti i tempi.

2) James Stewart
Un attore che a me personalmente suscita simpatia. Non so, quando lo vedo sullo schermo mi dà l’impressione che dica “Io mi impegnerò al massimo, ma tu non essere troppo severo”. Deliri a parte, è essenzialmente famoso per due cose: le collaborazioni con Hitchcock e i western. Sulle prime devo confessare la mia atroce mancanza di visioni, a parte qualche spezzone qua e là e senza dubbio è necessario che rimedi. Sui secondi, neanche a dirlo sono più ferrato. Tra i miei favoriti, “Winchester ’73”, “Lo sperone nudo”, “L’uomo di Laramie”. Questi tre non esauriscono affatto le sue sempre valide prestazioni, ma anche in questo caso non voglio tediarvi ulteriormente. Fidatevi, ce ne sono a bizzeffe. Né si può dire che le sue imprese siano sostanzialmente queste, dato che ha recitato anche in altri grandi titoli quali “Mr. Smith va a Washington”, “L’eterna illusione” e “Scandalo a Filadelfia”.

1) John Wayne
A quanto pare, una volta James Stewart disse: “Il pubblico si identifica con me, ma sogna di essere John Wayne“. Non so se sia vero, ma in effetti “The Duke”, questo il soprannome di John (anch’esso uno pseudonimo, comunque), nelle pellicole ha spesso l’aria del duro per antonomasia, l’uomo che non deve chiedere mai e salva la giornata. Non sempre, però, ed è forse in queste eccezioni che più si vede la sua grandezza. Non che in realtà sia particolarmente espressivo, con quel cipiglio sempre un po’ corrucciato. Ma, diamine, quando lo vedo penso subito “Che ganzo, sarà un film per forza con qualcosa di positivo”. Trasmette un senso di sicurezza, diciamo. Al primo posto tra le sue interpretazioni pongo “Ombre rosse”, ma analizzando la sua recitazione, direi che viene superato da “Il Grinta” e “Il pistolero”. Non sto neanche ad elencare altri film – cito solo “Sentieri Selvaggi” – perché anche chi non ha dimestichezza con il genere sa benissimo che John ci ha sguazzato dentro abbondantemente. Né ha disdegnato capatine in altri generi, come quello di guerra o di avventura. Ma che cavolo, per me lui ha sempre uno Stetson in testa e gli speroni ai piedi.
Cito qui, in conclusione, “L’uomo che uccise Liberty Valance”: John Wayne e James Stewart diretti da John Ford. Una garanzia.