FILM: Il western trash 2 – La vendetta

Proseguo con un’altra serie di film western piuttosto assurdi che mi è capitato di vedere (“capitato” nel senso di “li ho cercati con dedizione”). Già la loro esistenza è qualcosa di strano; guardarli dall’inizio alla fine, come ho fatto io, è quasi patologico. Prometto che dalla prossima volta torno a parlare di film seri.

Le lacrime della tigre nera
Thailandia, 2000, regia di Wisit Sasanatieng

le lacrime della tigre neraFilmetto la cui qualità della pellicola sembra quella di un prodotto americano di 50 anni prima. Non so che mezzi usino in Thailandia per le riprese, ma l’esito – almeno in questo caso – è così imbarazzante da sperare che sia voluto. Si tratta di una commedia che strizza l’occhio sia al western che al film d’amore che a quanto pare impazzava decenni fa nel Paese asiatico. La surreale espressività degli attori asiatici, il sangue succo-di-lampone-like e le assurdità nei duelli non si contano. Non mancano le trovate simpatiche come fondali smaccatamente teatrali, che riproducono un tramonto con sole alla impero giapponese, alle spalle di un duello tra eroe e anti-eroe. Lo spettatore potrebbe legittimamente chiedersi come mai in Asia ci siano situazioni che tanto ricordano la frontiera americana ma, se non lo facesse, si risparmierebbe la fatica di trovare una risposta che non esiste.

Voto: 7 quasi 8

Men with Steel Faces (aka, Radio Ranch)
Stati Uniti d’America, 1940, regia di Otto Bower e B. Reeves Eason

Men with Steel FacesAvete mai visto un western fantascientifico con musicarelli ambientato negli anni ’30? No? Bè, credo sia normale. Nell’improbabile caso in cui vogliate rimediare, questo è ciò che fa per voi. Tratto da un serial televisivo di cui vengono messi assieme gli spezzoni essenziali, parla di un gruppo di cowboy che suonano per una radio che si trovano ad affrontare robot di una civiltà sotterranea a cui si accede tramite una caverna. Ora, si potrebbe sostenere che si tratta di una str*****a e immagino che due o tre elementi a favore di questa teoria possano anche riscontrarsi. Ma volete mettere la soddisfazione di sapere che una cosa del genere esiste e che la state visionando?

Voto: 8 e non capisco perché su Imdb abbia 4,8

Alien Showdown: The Day the Old West Stood Still
Stati Uniti d’America, 2013, regia di Rene Perez

Alien ShowdownDire che è di serie B è probabilmente un complimento. Nel presente, viene fatta la scoperta di una strana tecnologia (aliena) che crea un campo di forza attorno a sé e l’esercito tiene nascosta la cosa. Una scienziata indaga su tutto ciò e la vicenda si intreccia con il passato, quando uno scout alieno giunse sulla Terra nel 1853 e qui un pistolero lo affrontò per impedire che chiamasse i suoi amici ad invadere il pianeta. I mezzi con cui è stato realizzato il film sono palesemente poveri, l’alieno ridicolo, la scintilla che fuoriesce dalle pistole in azione puerile… Anche l’inserimento della gnocca di turno (l’italiana Nadia Lanfranconi), che mentre dorme nuda riceve la visita di un alieno (buono) che le rivela nel sonno come impedire che la sonda aliena chiami una flotta ad invadere la Terra, può forse qualcosa per risollevare la pellicola, ma è molto poco.

Voto: 5 perché sono gentile

Petticoat Planet
Stati Uniti d’America, 1996, regia di David DeCoteau

petticoat planetE’ considerato spesso il più brutto western mai realizzato o comunque una cosa che ci va vicino. Posso capire il perché. Cioè, non è che mi sia pentito di averlo visto o che ne abbia sofferto particolarmente la visione, ma è obiettivamente qualcosa di indecente.
Ambientato in un imprecisato futuro, parla di un uomo che finisce per sbaglio su un pianeta ad ambientazione western abitato da sole donne. Queste paiono essere tutte particolarmente vogliose, tanto è vero che ‘sto tizio, pur presentandosi con una imbarazzante canottiera da wrestler e poco altro addosso, seduce come niente due pezzi grossi della città: lo sceriffo (una futura attrice della soap opera “Beautiful”) e il sindaco (la donna dalla bocca più larga che abbia mai visto, o quasi). Alla fine però l’ometto si metterà con una terza ragazza, quella forse più bruttina ma certamente meno battona. Ovviamente in precedenza si era già concesso abbondantemente del tempo con le altre due. La metà del film è occupata da scene di lap dance e sesso, sempre con la stessa musica in sottofondo, che dopo un po’ stomaca anche i più resistenti. Si nota pure una certa povertà di mezzi nella realizzazione, infatti non viene mostrato l’atterraggio della navetta e anche la partenza alla fine è abbastanza raffazzonata. Non consiglierei questo film a nessuno, a meno che non siate attratti, come me, dalle curiosità più assurde.

Voto: 4

Wild Gals of the Naked West
Stati Uniti d’America, 1962, regia di Russ Meyer

wild galsUna commedia che punta sul nonsense per attirare lo spettatore. Così fuori dagli schemi che è difficile perfino definirla una parodia del western. Gli elementi più celebri di questo film sono probabilmente la presenza di King Kong e gli indiani con il bazooka, tanto per dare un’idea del livello. Il regista, noto per opere “su di giri”, punta soprattutto sulla ripetizione di gag, presentandole con una serie di varianti per divertire a più riprese il pubblico. Il film strappa qualche risata e personalmente ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, dal momento che mi aspettavo qualcosa di molto peggiore. Alla lunga può risultare ripetitivo, ma trovo che Meyer sia riuscito piuttosto bene ad evitare questo rischio, complice anche la durata non eccessiva della pellicola. Lo consiglio a chi voglia passare un’ora in spensieratezza, senza pretendere niente di ché. A meno che non vogliate ampio sfoggio di donne nude o seminude dalle forme procaci, nel qual caso sareste pienamente appagati.

Voto: 7

Viva Zalata
Egitto, 1976, regia di Hassan Hafez

viva zalataEbbene sì, esiste un western egiziano. La cosa più surreale è probabilmente che non mi abbia fatto schifo (ma, conoscendomi, forse non è neanche così strano come voglio far credere). Zalata è un fuorilegge che vive tra Messico e Stati Uniti, ma che ha la sua patria natale, l’Egitto, nel cuore. Quando viene ucciso, chiede ai figli di trovare suo nipote perché lo vendichi. Non si sa perché l’Egitto in cui questi vanno a prelevare l’omarotto sia quello del 1976, mentre l’America è quella dell’Ottocento. Suppongo sia stata una trovata messa per far ridere. Ad ogni modo, tra egiziani pellerossa, Billy the Kid omosessuali e rappresentanti governativi americani e messicani che cercano di svendersi reciprocamente il paese in cui vive Zalata, di assurdità ce ne sono in quantità più che sufficienti.

Voto: 7

Parte 1
Parte 3
Parte 4

Questa voce è stata pubblicata in Film e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

6 risposte a FILM: Il western trash 2 – La vendetta

  1. Blaze ha detto:

    Prova per vedere se riesco a commentare.

    "Mi piace"

    • Blaze ha detto:

      Bene, ora che so di potere…
      Non smettereeee! Io adoro questi excursus nel mondo del western di serie z! XD
      Più che altro, temo che prima o poi non ne rimarranno più e sarai costretto a passare a normali western di serie B… e allora forse interesserà un po’ meno! ^^”

      "Mi piace"

  2. Pingback: Il western trash 3 – Il ritorno | Delirium Corner

  3. Pingback: Il western trash 4 – Al peggio non c’è mai fine | Delirium Corner

  4. Pingback: Titoli western tradotti peggio | Delirium Corner

  5. Pingback: Il western trash | Delirium Corner

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.